La presente pubblicazione prende spunto dal tentativo posto in essere dal regime Fascista di dare maggiore sviluppo e prospettive all’economia agraria siciliana, da sempre mortificata da una impostazione fondiaria di tipo latifondistico. Il fine de quo venne perseguito attraverso quel complesso corpus di norme, misure economiche e programmi di riorganizzazione territoriale unitariamente definito colonizzazione del latifondo siciliano. La penuria delle risorse stanziate, la riottosità delle classi conservatrici, il precipitare degli eventi bellici, ne determinarono tuttavia il sostanziale fallimento. Ciò nonostante il profilo edilizio, vale a dire la costruzione dei borghi rurali e delle case coloniche, rappresenta ancora oggi un risvolto tangibile di quel programma di sviluppo. Tali manufatti, e principalmente i borghi, meritano di essere salvaguardati non solo perché espressione, ancora intatta, dell’architettura del Ventennio, ma anche perché possono costituire una risorsa strategica nello sviluppo del settore agrario della regione. L’autore, sulla scorta delle documentazioni d’archivio, propone una disamina della consistenza architettonica e costruttiva dei siti, soffermandosi su quelli di maggior rilievo, ne delinea lo stato attuale di conservazione e tratteggia le possibili forme di recupero e di riutilizzo. Numerose fotografie e disegni inediti accompagnano il testo. Il volume contiene una presentazione di Antonello Sanna.

LA COLONIZZAZIONE DEL LATIFONDO SICILIANO, esisti e possibili sviluppi

SAPIENZA, Vincenzo
Writing – Review & Editing
2011-01-01

Abstract

La presente pubblicazione prende spunto dal tentativo posto in essere dal regime Fascista di dare maggiore sviluppo e prospettive all’economia agraria siciliana, da sempre mortificata da una impostazione fondiaria di tipo latifondistico. Il fine de quo venne perseguito attraverso quel complesso corpus di norme, misure economiche e programmi di riorganizzazione territoriale unitariamente definito colonizzazione del latifondo siciliano. La penuria delle risorse stanziate, la riottosità delle classi conservatrici, il precipitare degli eventi bellici, ne determinarono tuttavia il sostanziale fallimento. Ciò nonostante il profilo edilizio, vale a dire la costruzione dei borghi rurali e delle case coloniche, rappresenta ancora oggi un risvolto tangibile di quel programma di sviluppo. Tali manufatti, e principalmente i borghi, meritano di essere salvaguardati non solo perché espressione, ancora intatta, dell’architettura del Ventennio, ma anche perché possono costituire una risorsa strategica nello sviluppo del settore agrario della regione. L’autore, sulla scorta delle documentazioni d’archivio, propone una disamina della consistenza architettonica e costruttiva dei siti, soffermandosi su quelli di maggior rilievo, ne delinea lo stato attuale di conservazione e tratteggia le possibili forme di recupero e di riutilizzo. Numerose fotografie e disegni inediti accompagnano il testo. Il volume contiene una presentazione di Antonello Sanna.
2011
978-88-8243-226-3
architettura rurale; storia della costruzione; progetto di recupero
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/101226
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