Nel contesto dell’interesse scientifico riservato alla tarda antichità, una crescente attenzione da parte della critica ha goduto negli ultimi anni la poesia parafrastica biblica, nel cui àmbito si colloca pleno iure l’anonimo poema dell’Heptateuchos (probabilmente composto nel V sec. d. C.), che costituisce il più ampio componimento di questo genere e il più aderente al modello. Nella consapevolezza dell’importanza che lo studio di tale opera assume nel quadro della storia della poesia tardoantica, l’autrice si è soffermata nella prima parte di questo volume sui caratteri formali ed esegetici del poema, non disgiunti da quelli ecdotici, mentre ha approfondito nella seconda parte i dati più inerenti alla trasmissione del testo, riconsiderando complessivamente sia le testimonianze rinvenibili nella tradizione manoscritta e nei cataloghi medievali che quelle ricavabili dalla tradizione indiretta e dalle principali edizioni. Nei quattro itinerari filologici di cui si compone il saggio i temi sono presentati come esemplificativi, ma al tempo stesso risultano particolarmente funzionali alla piena comprensione della complessità del poema e a una sua più equa valutazione. Tale indagine critica facilita il lettore nell’esplorare a fondo l’officina dell’anonimo parafraste e può meglio contribuire a cogliere il valore delle sue capacità poetiche, che per potenza evocativa di immagini e di linguaggio e ancor più per originalità e raffinatezza saranno molto apprezzate fino all’alto medioevo.

Il poema dell'Heptateuchos. Itinera philologica tra tardoantico e alto medioevo

PETRINGA, MARIA ROSARIA
2016-01-01

Abstract

Nel contesto dell’interesse scientifico riservato alla tarda antichità, una crescente attenzione da parte della critica ha goduto negli ultimi anni la poesia parafrastica biblica, nel cui àmbito si colloca pleno iure l’anonimo poema dell’Heptateuchos (probabilmente composto nel V sec. d. C.), che costituisce il più ampio componimento di questo genere e il più aderente al modello. Nella consapevolezza dell’importanza che lo studio di tale opera assume nel quadro della storia della poesia tardoantica, l’autrice si è soffermata nella prima parte di questo volume sui caratteri formali ed esegetici del poema, non disgiunti da quelli ecdotici, mentre ha approfondito nella seconda parte i dati più inerenti alla trasmissione del testo, riconsiderando complessivamente sia le testimonianze rinvenibili nella tradizione manoscritta e nei cataloghi medievali che quelle ricavabili dalla tradizione indiretta e dalle principali edizioni. Nei quattro itinerari filologici di cui si compone il saggio i temi sono presentati come esemplificativi, ma al tempo stesso risultano particolarmente funzionali alla piena comprensione della complessità del poema e a una sua più equa valutazione. Tale indagine critica facilita il lettore nell’esplorare a fondo l’officina dell’anonimo parafraste e può meglio contribuire a cogliere il valore delle sue capacità poetiche, che per potenza evocativa di immagini e di linguaggio e ancor più per originalità e raffinatezza saranno molto apprezzate fino all’alto medioevo.
2016
978-88-942271-0-9
Heptateuchos; Filologia; Parafrasi; Latino; Letteratura cristiana antica
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/103156
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