Appassionato studioso delle strutture lignee, durante l’apprendistato Henri Deneux aveva studiato circa cinquecento coperture distribuite nel nord della Francia, al fine di proporne un sistema di classificazione e datazione. Le conoscenze acquisite attraverso le ricerche condotte sulle «charpentes à chevrons portant fermes» e soprattutto sulle «charpentes à la Philibert Delorme» sono alla base del brevetto per elementi in c.a. assemblati e smontabili che egli registra in due versioni fra il 1919 ed il 1921. Le tappe della sperimentazione condotta da Deneux sono scandite da altrettanti interventi di restauro nelle chiese di Saint-Jacques, di Saint-Remi e nella cattedrale di Reims, pesantemente colpite a seguito degli eventi bellici del primo conflitto mondiale. Le sue realizzazioni, l’uso eterodosso del c.a., contestato nella sua concezione monolitica, l’ottimo stato di conservazione delle sue strutture a distanza di un secolo, le pionieristiche applicazioni nel cantiere di restauro confermano la statura ed il respiro della sua ricerca e la capacità di pervenire a nuove sintesi attraverso l’uso di forme antiche e materiali nuovi, senza mai “mentire” ai mezzi impiegati.

I brevetti Deneux per il c.a. e le loro applicazioni nella ricostruzione delle chiese di Reims (1919-1938)

VITALE, MARIA
2010-01-01

Abstract

Appassionato studioso delle strutture lignee, durante l’apprendistato Henri Deneux aveva studiato circa cinquecento coperture distribuite nel nord della Francia, al fine di proporne un sistema di classificazione e datazione. Le conoscenze acquisite attraverso le ricerche condotte sulle «charpentes à chevrons portant fermes» e soprattutto sulle «charpentes à la Philibert Delorme» sono alla base del brevetto per elementi in c.a. assemblati e smontabili che egli registra in due versioni fra il 1919 ed il 1921. Le tappe della sperimentazione condotta da Deneux sono scandite da altrettanti interventi di restauro nelle chiese di Saint-Jacques, di Saint-Remi e nella cattedrale di Reims, pesantemente colpite a seguito degli eventi bellici del primo conflitto mondiale. Le sue realizzazioni, l’uso eterodosso del c.a., contestato nella sua concezione monolitica, l’ottimo stato di conservazione delle sue strutture a distanza di un secolo, le pionieristiche applicazioni nel cantiere di restauro confermano la statura ed il respiro della sua ricerca e la capacità di pervenire a nuove sintesi attraverso l’uso di forme antiche e materiali nuovi, senza mai “mentire” ai mezzi impiegati.
2010
978-88-87479-11-9
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