Le sorprendenti immagini tridimensionali generate dagli anaglifi, dalla metà dell'Ottocento sino agli anni Settanta sono state utilizzate per scopi didattici, dimostrativi e ricreativi. A dispetto dei recenti progressi compiuti nel campo della realtà virtuale e delle moderne tecniche di visione “immersiva” delle immagini, che necessitano di apparecchiature spesso costose ed ingombranti, la semplicità d'uso degli anaglifi, che possono essere apprezzati indossando semplicemente degli occhiali con filtri colorati, ha determinato negli ultimi anni un nuovo imprevisto interesse per questo tipo di figure. Nel volume si prende in esame la storia dell'invenzione delle immagini anaglittiche, dall’intuizione di Wilhelm Rollman del 1853, sino alle straordinarie figure realizzate da Imre Pàl negli anni Settanta del Novecento, mostrando come l’uso degli anaglifi si sia diffuso in modo particolare nell’ambito dell’insegnamento della geometria descrittiva e della geometria solida. Inoltre nel volume si descrivono i meccanismi della visione binoculare, sfruttando i quali è possibile costruzione delle immagini stereoscopiche e delle immagini anaglittiche e si presenta un efficace software didattico che consente con semplicità di costruire anaglifi geometrici e fotografici. Il lavoro è concluso da una prima bibliografia di riferimento sul tema, costituita, nella quasi totalità, da testi in lingua tedesca ed ungherese.

Gli anaglifi geometrici. Storia e costruzione grafica

DOTTO, EDOARDO;
2009-01-01

Abstract

Le sorprendenti immagini tridimensionali generate dagli anaglifi, dalla metà dell'Ottocento sino agli anni Settanta sono state utilizzate per scopi didattici, dimostrativi e ricreativi. A dispetto dei recenti progressi compiuti nel campo della realtà virtuale e delle moderne tecniche di visione “immersiva” delle immagini, che necessitano di apparecchiature spesso costose ed ingombranti, la semplicità d'uso degli anaglifi, che possono essere apprezzati indossando semplicemente degli occhiali con filtri colorati, ha determinato negli ultimi anni un nuovo imprevisto interesse per questo tipo di figure. Nel volume si prende in esame la storia dell'invenzione delle immagini anaglittiche, dall’intuizione di Wilhelm Rollman del 1853, sino alle straordinarie figure realizzate da Imre Pàl negli anni Settanta del Novecento, mostrando come l’uso degli anaglifi si sia diffuso in modo particolare nell’ambito dell’insegnamento della geometria descrittiva e della geometria solida. Inoltre nel volume si descrivono i meccanismi della visione binoculare, sfruttando i quali è possibile costruzione delle immagini stereoscopiche e delle immagini anaglittiche e si presenta un efficace software didattico che consente con semplicità di costruire anaglifi geometrici e fotografici. Il lavoro è concluso da una prima bibliografia di riferimento sul tema, costituita, nella quasi totalità, da testi in lingua tedesca ed ungherese.
2009
978-887260-181-5
Anaglifi; Geometria descrittiva; prospettiva
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/107720
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