Nonostante i notevoli sforzi della ricerca di base, lo stato dell’arte sulla terapia farmacologia nell’infertilità maschile consegna un bilancio complessivo sub-ottimale. Risultati soddisfacenti sono stati raggiunti solamente in alcune categorie diagnostiche (ipogonadismi ipogonadotropi), non del tutto ottimali in altre (infezioni uro-genitali; varicocele), scarsi o discordanti allorquando la terapia è stata con presunzione applicata alla correzione di alterazioni “descrittive” dei parametri spermatici senza adeguato inquadramento clinico del paziente con patologia andrologica. Ecco perché i risultati di tale bilancio in apparenza deludenti (e sicuramente non proporzionali alle percentuali di successo terapeutico del “fattore femminile” di infertilità) offrono nello stesso tempo ampi margini di prospettive di miglioramento sulla base delle seguenti considerazioni. La terapia farmacologia (ormonale e non ormonale) è stata in prevalenza applicata in modo empirico per trascurato o superficiale percorso metodologico. Puntare alla razionalità di un trattamento farmacologico, per poter garantire risultati concreti, significa cogliere alcuni requisiti, potendo rispondere ad alcuni quesiti (Perché? A chi? Cosa? Quando?). In alcuni casi, un trattamento apparentemente razionale ad una prima valutazione superficiale può risultare poco efficace/inefficace in presenza di co-fattori limitanti (effetti cronicizzati della noxa, sequele organiche irreversibili, presenza di co-morbilità): ciò significa identificare categorie di pazienti non suscettibili di trattamento o poor-responder. Infine, esiste tuttora un ampio range (in parte area geografica-dipendente) di dispermie primitive (da cause non identificate) riconducibile in parte a mancanza di un percorso diagnostico già inadeguato nelle indagini di primo livello (anamnesi, esame obiettivo focalizzato e spermiogrammi) e che ancora non condivide appieno le indagini secondo livello o non riesce a completarli per mancanza di conoscenze adeguate e/o risorse disponibili.

Terapia ormonale e non ormonale nell’infertilità maschile : indicazioni e nuove prospettive

VICARI, Enzo Saretto;LA VIGNERA, SANDRO SALVUCCIO MARIA;CALOGERO, Aldo Eugenio
2006-01-01

Abstract

Nonostante i notevoli sforzi della ricerca di base, lo stato dell’arte sulla terapia farmacologia nell’infertilità maschile consegna un bilancio complessivo sub-ottimale. Risultati soddisfacenti sono stati raggiunti solamente in alcune categorie diagnostiche (ipogonadismi ipogonadotropi), non del tutto ottimali in altre (infezioni uro-genitali; varicocele), scarsi o discordanti allorquando la terapia è stata con presunzione applicata alla correzione di alterazioni “descrittive” dei parametri spermatici senza adeguato inquadramento clinico del paziente con patologia andrologica. Ecco perché i risultati di tale bilancio in apparenza deludenti (e sicuramente non proporzionali alle percentuali di successo terapeutico del “fattore femminile” di infertilità) offrono nello stesso tempo ampi margini di prospettive di miglioramento sulla base delle seguenti considerazioni. La terapia farmacologia (ormonale e non ormonale) è stata in prevalenza applicata in modo empirico per trascurato o superficiale percorso metodologico. Puntare alla razionalità di un trattamento farmacologico, per poter garantire risultati concreti, significa cogliere alcuni requisiti, potendo rispondere ad alcuni quesiti (Perché? A chi? Cosa? Quando?). In alcuni casi, un trattamento apparentemente razionale ad una prima valutazione superficiale può risultare poco efficace/inefficace in presenza di co-fattori limitanti (effetti cronicizzati della noxa, sequele organiche irreversibili, presenza di co-morbilità): ciò significa identificare categorie di pazienti non suscettibili di trattamento o poor-responder. Infine, esiste tuttora un ampio range (in parte area geografica-dipendente) di dispermie primitive (da cause non identificate) riconducibile in parte a mancanza di un percorso diagnostico già inadeguato nelle indagini di primo livello (anamnesi, esame obiettivo focalizzato e spermiogrammi) e che ancora non condivide appieno le indagini secondo livello o non riesce a completarli per mancanza di conoscenze adeguate e/o risorse disponibili.
2006
Terapia ormonale
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