Various (techno)pessimistic readings support the idea that in modern society the advent of technology has led to a deterioration of the relationship between perception and action and between body experience and material reality. Particularly, the advent of electronic and digital technologies would have caused the loss of the ability to explore the world and the solipsistic closure of the body in the artificially machine-generated virtual world. The aim of this article is to criticize this perspective presenting an interpretation of ‘technicity’ based on the intimate interweaving between organism (the body) and environment. To do this, the author defines technical action in the framework of the SPIDER (Skilled Embodied Practice Involves Developmentally Responsiveness) model, based on Tim Ingold’s ecological perspective, Such a model is interpreted has having some points of friction with the ANT (Actor-Network Theory) perspective, by Latour and colleagues. Finally, the author suggests to apply the SPIDER model to understand uses and practices of modern digital technologies.

Nell’ambito della letteratura scientifica, diverse letture (tecno) pessimistiche sostengono il principio secondo cui l’avvento della tecnologia nella società moderna avrebbe provocato il deterioramento del rapporto tra percezione e azione e la separazione tra esperienza corporea e realtà materiale. In particolare, l’avvento delle tecnologie elettroniche e digitali avrebbe provocato la perdita delle abilità di esplorazione del mondo e la chiusura solipsistica del corpo nel mondo virtuale generato artificialmente dalle macchine. L’articolo mira a criticare tale lettura presentando un’interpretazione dell’idea di tecnicità basata sull’intimo e indissolubile intreccio che esiste tra corpo e ambiente. Per far ciò, l’autore definisce l’azione tecnica nel quadro di un modello, definito SPIDER (Skilled Practice Involves Developmentally Embodied Responsiveness) e fondato sulla prospettiva ecologica di Tim Ingold, che presenta alcuni punti di attrito con quanto proposto dalla ANT (Actor-Network Theory) di Latour e colleghi. Infine, l’autore suggerisce di applicare tale modello alle pratiche di utilizzo delle moderne tecnologie digitali.

Corpo, ambiente e tecnicità. Azione tecnica ed esperienza tra Ragni e Formiche.

NICOLOSI, GUIDO
2012-01-01

Abstract

Various (techno)pessimistic readings support the idea that in modern society the advent of technology has led to a deterioration of the relationship between perception and action and between body experience and material reality. Particularly, the advent of electronic and digital technologies would have caused the loss of the ability to explore the world and the solipsistic closure of the body in the artificially machine-generated virtual world. The aim of this article is to criticize this perspective presenting an interpretation of ‘technicity’ based on the intimate interweaving between organism (the body) and environment. To do this, the author defines technical action in the framework of the SPIDER (Skilled Embodied Practice Involves Developmentally Responsiveness) model, based on Tim Ingold’s ecological perspective, Such a model is interpreted has having some points of friction with the ANT (Actor-Network Theory) perspective, by Latour and colleagues. Finally, the author suggests to apply the SPIDER model to understand uses and practices of modern digital technologies.
2012
Nell’ambito della letteratura scientifica, diverse letture (tecno) pessimistiche sostengono il principio secondo cui l’avvento della tecnologia nella società moderna avrebbe provocato il deterioramento del rapporto tra percezione e azione e la separazione tra esperienza corporea e realtà materiale. In particolare, l’avvento delle tecnologie elettroniche e digitali avrebbe provocato la perdita delle abilità di esplorazione del mondo e la chiusura solipsistica del corpo nel mondo virtuale generato artificialmente dalle macchine. L’articolo mira a criticare tale lettura presentando un’interpretazione dell’idea di tecnicità basata sull’intimo e indissolubile intreccio che esiste tra corpo e ambiente. Per far ciò, l’autore definisce l’azione tecnica nel quadro di un modello, definito SPIDER (Skilled Practice Involves Developmentally Embodied Responsiveness) e fondato sulla prospettiva ecologica di Tim Ingold, che presenta alcuni punti di attrito con quanto proposto dalla ANT (Actor-Network Theory) di Latour e colleghi. Infine, l’autore suggerisce di applicare tale modello alle pratiche di utilizzo delle moderne tecnologie digitali.
tecnica; corpo; azione
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/11774
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