This research stresses that the amethodos hule, forming a mass of mixed data – the historoumena – and representative of the virtual and narrated history, where we include the historical narrative in Greek-Roman world, was the realm of the “imagined history”. The researcher points out, moreover, as the latter could also become an extraordinary opportunity to the expression of emotional sensitivity. In relation to this specific aspect, the analysis focuses on the comparison between the narrative of Socrates about the marriage of Justine and the Herodotus’ tale of Gyges and Candaules, underlining the multiple aspects of differentiation. The study shows how the story of Herodotus was more akin to indeterminacy of pure literary fiction and the tidings of the ecclesiastical historianreflected the precision and the anchoring to reality, revealing the nature of Kraftlegende, in addition to the changing cultural context in which the author moved, and the varied and multiple outcomes of acculturation. For this phenomenon, so, the operation performed by Theodoret, in view of the scholar, is a revitalization of traditional cultural and religious heritage, within a transformation’ process, whose solution is not so much a “pseudomorphosis”, but a true “conversion”. So, the twins’ racing, or the initiation’ iter or even the philosophical-religious reunion of the ego with itself, blending with the christological and hagiographical theme and with the apocalyptic problem about the antikeimenos, completely changes becoming something else. Consequently, thanks to the work of the bishop, the description of death and dramatic damnation of Julian, as is convincingly demonstrated by the author, becomes the narrative of the defeat of Satan, because the emperor is emotionally felt - and deliberately designed and represented. He, a reflection of Lucifer, Faust before his time, selling and losing his soul, through the Apostasy, suggests to the bishop of Kyrrhos the new novel of guilt and sin.

Nel contributo si sottolinea come l’amethodos hule, costituente una massa di dati difficilmente distinguibili - gli historoumena - e rappresentante la storia narrabile e narrata, entro i cui dati si muoveva la narrazione storica nel mondo greco-romano, fosse il regno dell’immaginato. Si fa rilevare, per altro, quanto quest’ultimo potesse divenire anche una straordinaria opportunità offerta all’espressione della sensibilità emozionale. In rapporto a questo specifico aspetto, l’analisi si concentra sul confronto tra la narrazione di Socrate scolastico in merito al matrimonio di Giustina e la novella di Gige e Candaule, riuscendo a coglierne i molteplici aspetti di differenziazione. Rispetto alla novella erodotea, maggiormente affine all’indeterminatezza della pura invenzione letteraria, il racconto dello storico ecclesiastico, nella precisione e nell’ancoraggio alla realtà, rivelasse la sua natura di Kraftlegende, oltre al mutato contesto culturale, in cui si muoveva l’autore, ed ai variegati e molteplici esiti di acculturazione. Relativamente ad essi, poi, l’operazione portata a compimento da Teodoreto, nella prospettiva di questo studio, si presenta come una rivitalizzazione del patrimonio culturale e religioso classico, all’interno di un processo di trasformazione, che trova la sua soluzione non tanto in una pseudomorfosi, quanto in una vera e propria “conversione”. In essa il motivo agonistico dei gemelli, o quello del viaggio iniziatico o anche quello filosofico-religioso del ricongiungimento dell’io con se stesso, unendosi con il tema cristologico e agiografico, insieme alla problematica apocalittica dell’antikeimenos, si fondono, completamente mimetizzandosi e diventando altro. Per tal via, grazie all’opera del vescovo, la descrizione della morte e della dannazione drammatica di Giuliano diventano la narrazione della sconfitta di Satana, perché l’imperatore è emozionalmente sentito - e volutamente concepito e rappresentato - come omologo negativo di Dio. Egli, riflesso di Lucifero, Faust ante litteram, che tramite l’apostasia ha venduto e perduto la propria anima, detta al vescovo di Kyrrhos il nuovo romanzo della colpa e del peccato.

Immaginato, sentimenti ed emozioni nella storiografia tardoantica

GIUFFRIDA, Claudia
2011-01-01

Abstract

This research stresses that the amethodos hule, forming a mass of mixed data – the historoumena – and representative of the virtual and narrated history, where we include the historical narrative in Greek-Roman world, was the realm of the “imagined history”. The researcher points out, moreover, as the latter could also become an extraordinary opportunity to the expression of emotional sensitivity. In relation to this specific aspect, the analysis focuses on the comparison between the narrative of Socrates about the marriage of Justine and the Herodotus’ tale of Gyges and Candaules, underlining the multiple aspects of differentiation. The study shows how the story of Herodotus was more akin to indeterminacy of pure literary fiction and the tidings of the ecclesiastical historianreflected the precision and the anchoring to reality, revealing the nature of Kraftlegende, in addition to the changing cultural context in which the author moved, and the varied and multiple outcomes of acculturation. For this phenomenon, so, the operation performed by Theodoret, in view of the scholar, is a revitalization of traditional cultural and religious heritage, within a transformation’ process, whose solution is not so much a “pseudomorphosis”, but a true “conversion”. So, the twins’ racing, or the initiation’ iter or even the philosophical-religious reunion of the ego with itself, blending with the christological and hagiographical theme and with the apocalyptic problem about the antikeimenos, completely changes becoming something else. Consequently, thanks to the work of the bishop, the description of death and dramatic damnation of Julian, as is convincingly demonstrated by the author, becomes the narrative of the defeat of Satan, because the emperor is emotionally felt - and deliberately designed and represented. He, a reflection of Lucifer, Faust before his time, selling and losing his soul, through the Apostasy, suggests to the bishop of Kyrrhos the new novel of guilt and sin.
2011
Nel contributo si sottolinea come l’amethodos hule, costituente una massa di dati difficilmente distinguibili - gli historoumena - e rappresentante la storia narrabile e narrata, entro i cui dati si muoveva la narrazione storica nel mondo greco-romano, fosse il regno dell’immaginato. Si fa rilevare, per altro, quanto quest’ultimo potesse divenire anche una straordinaria opportunità offerta all’espressione della sensibilità emozionale. In rapporto a questo specifico aspetto, l’analisi si concentra sul confronto tra la narrazione di Socrate scolastico in merito al matrimonio di Giustina e la novella di Gige e Candaule, riuscendo a coglierne i molteplici aspetti di differenziazione. Rispetto alla novella erodotea, maggiormente affine all’indeterminatezza della pura invenzione letteraria, il racconto dello storico ecclesiastico, nella precisione e nell’ancoraggio alla realtà, rivelasse la sua natura di Kraftlegende, oltre al mutato contesto culturale, in cui si muoveva l’autore, ed ai variegati e molteplici esiti di acculturazione. Relativamente ad essi, poi, l’operazione portata a compimento da Teodoreto, nella prospettiva di questo studio, si presenta come una rivitalizzazione del patrimonio culturale e religioso classico, all’interno di un processo di trasformazione, che trova la sua soluzione non tanto in una pseudomorfosi, quanto in una vera e propria “conversione”. In essa il motivo agonistico dei gemelli, o quello del viaggio iniziatico o anche quello filosofico-religioso del ricongiungimento dell’io con se stesso, unendosi con il tema cristologico e agiografico, insieme alla problematica apocalittica dell’antikeimenos, si fondono, completamente mimetizzandosi e diventando altro. Per tal via, grazie all’opera del vescovo, la descrizione della morte e della dannazione drammatica di Giuliano diventano la narrazione della sconfitta di Satana, perché l’imperatore è emozionalmente sentito - e volutamente concepito e rappresentato - come omologo negativo di Dio. Egli, riflesso di Lucifero, Faust ante litteram, che tramite l’apostasia ha venduto e perduto la propria anima, detta al vescovo di Kyrrhos il nuovo romanzo della colpa e del peccato.
Immaginato; Emozioni; Tarda Antichità
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/14111
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