Alla base della spinta narrativa di Chinua Achebe c’è la convinzione che secoli di assimilazione e asservimento perpetuati ai danni degli Africani dalle potenze coloniali hanno imposto loro un’immagine di sé che li sminuiva e umiliava. Di qui l’esigenza di restituire dignità e rispetto alla propria gente, intraprendendo un lungo viaggio a ritroso alle origini della propria cultura per mettere in risalto i punti in cui la storia mostra maggiori segni di tensione, per mostrare alla gente “dove la pioggia ha cominciato a cadere”. Nell’accostarsi all’opera del noto scrittore nigeriano, l’articolo cerca di fare emergere una mappa dell’identità e dell’alterità relative. Se è vero, infatti, che l’identità si valuta ai confini del sé e dell’altro e che questi confini sono essenzialmente culturali, allora l’individuo e la società acquistano senso nella relazione, nel rapporto di opposizione-identificazione che li lega a quanto risulta, di volta in volta, irriducibile al proprio universo di riconoscimento. Compito dell’antropologo che si avventura in tali universi narrativi è di ripercorrere questa mappa dell’identità e dell’alterità relative. L’analisi del primo romanzo di Achebe, tradotto in italiano con il titolo Il crollo, aiuta a comprendere meglio le modalità di pensare l’identità, l’alterità e soprattutto la relazione tra l’io e l’altro, messe in atto dalle comunità igbo della Nigeria prima e dopo che l’impatto violento con una cultura “esterna” importata attraverso la colonizzazione provocasse il collasso dell’ordine sociale, politico e religioso dei nativi.
Things Fall Apart. Identità e alterità nella narrativa dello scrittore nigeriano Chinua Achebe
BENADUSI, Mara
2007-01-01
Abstract
Alla base della spinta narrativa di Chinua Achebe c’è la convinzione che secoli di assimilazione e asservimento perpetuati ai danni degli Africani dalle potenze coloniali hanno imposto loro un’immagine di sé che li sminuiva e umiliava. Di qui l’esigenza di restituire dignità e rispetto alla propria gente, intraprendendo un lungo viaggio a ritroso alle origini della propria cultura per mettere in risalto i punti in cui la storia mostra maggiori segni di tensione, per mostrare alla gente “dove la pioggia ha cominciato a cadere”. Nell’accostarsi all’opera del noto scrittore nigeriano, l’articolo cerca di fare emergere una mappa dell’identità e dell’alterità relative. Se è vero, infatti, che l’identità si valuta ai confini del sé e dell’altro e che questi confini sono essenzialmente culturali, allora l’individuo e la società acquistano senso nella relazione, nel rapporto di opposizione-identificazione che li lega a quanto risulta, di volta in volta, irriducibile al proprio universo di riconoscimento. Compito dell’antropologo che si avventura in tali universi narrativi è di ripercorrere questa mappa dell’identità e dell’alterità relative. L’analisi del primo romanzo di Achebe, tradotto in italiano con il titolo Il crollo, aiuta a comprendere meglio le modalità di pensare l’identità, l’alterità e soprattutto la relazione tra l’io e l’altro, messe in atto dalle comunità igbo della Nigeria prima e dopo che l’impatto violento con una cultura “esterna” importata attraverso la colonizzazione provocasse il collasso dell’ordine sociale, politico e religioso dei nativi.File | Dimensione | Formato | |
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