Questi appunti – che non sostituiscono lo studio dei manuali, e tanto meno la lettura dei classici –sono finalizzati a rendere accessibile a studenti con preparazione di base di Economia Politica leteorie economiche del passato, secondo un approccio di rational reconstruction. Ampio spazio èriservato agli aspetti analitici delle teorie passate in rassegna, mentre minore rilevanza assume ladimensione propriamente storico-culturale. Ciò nella convinzione che un corso di SPE possa essereutile per far comprendere che la teoria economica studiata oggi non è l’unica teoria possibile, né èl’unica teoria ‘vera’. Naturalmente, ciò non implica che gli studi di historical reconstruction sianoirrilevanti o meno rilevanti di quelli qui proposti. Ciò che si intende sottolineare è che, così intesa,la disciplina rientra direttamente nel bagaglio di conoscenze che un economista deve avere, e il suostudio – per la natura stessa della disciplina – induce ad apprezzare il pluralismo delle ideeeconomiche. secondo una visione competitiva del sapere economico, all’interno della quale siconfrontano visioni diverse e spesso contrastanti (cfr. Ronacglia, 2001). In tal senso, il ‘guardarsiindietro’ non è un mero esercizio di erudizione o, per dirla con Schumpeter, una “visita di soffitta”.

Appunti di Storia del pensiero economico

PACELLA, Andrea;
2008-01-01

Abstract

Questi appunti – che non sostituiscono lo studio dei manuali, e tanto meno la lettura dei classici –sono finalizzati a rendere accessibile a studenti con preparazione di base di Economia Politica leteorie economiche del passato, secondo un approccio di rational reconstruction. Ampio spazio èriservato agli aspetti analitici delle teorie passate in rassegna, mentre minore rilevanza assume ladimensione propriamente storico-culturale. Ciò nella convinzione che un corso di SPE possa essereutile per far comprendere che la teoria economica studiata oggi non è l’unica teoria possibile, né èl’unica teoria ‘vera’. Naturalmente, ciò non implica che gli studi di historical reconstruction sianoirrilevanti o meno rilevanti di quelli qui proposti. Ciò che si intende sottolineare è che, così intesa,la disciplina rientra direttamente nel bagaglio di conoscenze che un economista deve avere, e il suostudio – per la natura stessa della disciplina – induce ad apprezzare il pluralismo delle ideeeconomiche. secondo una visione competitiva del sapere economico, all’interno della quale siconfrontano visioni diverse e spesso contrastanti (cfr. Ronacglia, 2001). In tal senso, il ‘guardarsiindietro’ non è un mero esercizio di erudizione o, per dirla con Schumpeter, una “visita di soffitta”.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/244686
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