Il Giardino storico Bellini è stato, di recente, oggetto di dibattimenti che hanno animato le cronache locali catanesi, gli interrogativi, posti alla base delle ultime discussione sono relative per la maggior parte dei casi ai finanziamenti erogati ed utilizzati per gli interventi di restauro e valorizzazione del giardino e relative alle modalità di attuazione delle stesse. Si sono costituite, a tal proposito, delle associazioni civiche a tutela del Giardino Bellini, come soggetto sociale attivo foriero di tutta un serie di proposte soprattutto per ciò che riguarda la ri-funzionalizzazione e la tutela del patrimonio botanico e storico-culturale. Si è registrato attorno a questo tema, una sorta di polarizzazione degli stakeholder, per cui, da una parte esiste, un dibattito aperto tra soggetti istituzionali e quelli delle associazioni e dall’altro si registra la posizione di una comunità disinteressata e indifferente. Eppure questo era un luogo con caratteri, fortemente identitaria, veicolate di una immagine di una comunità coesa, sensibile alla “bellezza” sintesi di natura, architettura e cultura. Ciò induce a pensare, che la dinamica evolutiva della comunità stia dissolvendo tale immagine, ossia sta attivando una dissolvenza semantica e quindi valoriale. Oppure potremo considerare ciò, come il risultato dell’assenza di un itinerario di avvicinamento fatto di conoscenza e consapevolezza soprattutto per le nuove generazioni e per quelle, che hanno scelto altri itinerari perché diseducati a tale “bellezza”. Questo studio, a tal proposito, propone una riflessione sull’importanza della percezione sociale della risorsa oggetto di valutazione,come precondizione per la valutazione di qualunque intervento su di essa. Rilevare la percezione che la comunità ha di una risorsa, può configurarsi come utile strumento per costruire la mappa spazio-temporale e percettiva valoriale del mosaico-paesistico-culturale della città. Tale processo oltre ad essere strumentale per la valutazione economica della stessa, è necessario per determinare e potenziare la conoscenza della risorsa ed è strumentale per coordinare il processo decisionale tra gli stakeholder. Punto strategico della questione,quindi, è quello di individuare la dinamica evolutiva percettiva valoriale del sito correlate alle dinamiche di tipo antropologico-culturale delle sua comunità, connettendo così il valore del bene oltre che alla dimensione antropocentrica anche alla sua dimensione bio-ecologica. Nello caso studio, la ricerca, propone quindi, il dibattito, sul giardino storico o sul “paesaggio naturale urbano” a partire dal ruolo che la tessera Giardino Bellini rivestire nell’ambito di un processo di dissolvenza/assolvenza di valori storico-culturale, ambientali e sociali da parte della comunità del mosaico catanese. L’obiettivo specifico, sarà quello di individuare un percorso metodologico, capace di consentire l’identificazione del valore che il giardino assume in una società contemporanea ed in particolare in una area metropolitana come quella di Catania, cercando di tracciare quella mappa valoriale del sito, scaturente dalla dialettica giardino-cittadino, giardino-fruitore, giardino-fruitore turista. Punti salienti della ricerca sono, pertanto: 1. La ricostruzione della percezione originaria del giardino storico; 2. La definizione della percezione attuale del giardino storico. La mappa valoriale risultante, viene ad identificarsi come lo statuto del luogo, ossia quella griglia a cui incardinare qualsiasi intervento, che l’occasione di essere definito attraverso un processo partecipato, condiviso ed che ha la possibilità di tradurre in modo efficacie gli interventi, valorizzando una risorsa che può generare a usa volta valorizzazione del contesto su cui insiste.

La dinamica percettiva sociale come strumento per la gestione degli interventi sul giardino storico Bellini

STURIALE, LUISA;TROVATO, MARIA ROSA
2012-01-01

Abstract

Il Giardino storico Bellini è stato, di recente, oggetto di dibattimenti che hanno animato le cronache locali catanesi, gli interrogativi, posti alla base delle ultime discussione sono relative per la maggior parte dei casi ai finanziamenti erogati ed utilizzati per gli interventi di restauro e valorizzazione del giardino e relative alle modalità di attuazione delle stesse. Si sono costituite, a tal proposito, delle associazioni civiche a tutela del Giardino Bellini, come soggetto sociale attivo foriero di tutta un serie di proposte soprattutto per ciò che riguarda la ri-funzionalizzazione e la tutela del patrimonio botanico e storico-culturale. Si è registrato attorno a questo tema, una sorta di polarizzazione degli stakeholder, per cui, da una parte esiste, un dibattito aperto tra soggetti istituzionali e quelli delle associazioni e dall’altro si registra la posizione di una comunità disinteressata e indifferente. Eppure questo era un luogo con caratteri, fortemente identitaria, veicolate di una immagine di una comunità coesa, sensibile alla “bellezza” sintesi di natura, architettura e cultura. Ciò induce a pensare, che la dinamica evolutiva della comunità stia dissolvendo tale immagine, ossia sta attivando una dissolvenza semantica e quindi valoriale. Oppure potremo considerare ciò, come il risultato dell’assenza di un itinerario di avvicinamento fatto di conoscenza e consapevolezza soprattutto per le nuove generazioni e per quelle, che hanno scelto altri itinerari perché diseducati a tale “bellezza”. Questo studio, a tal proposito, propone una riflessione sull’importanza della percezione sociale della risorsa oggetto di valutazione,come precondizione per la valutazione di qualunque intervento su di essa. Rilevare la percezione che la comunità ha di una risorsa, può configurarsi come utile strumento per costruire la mappa spazio-temporale e percettiva valoriale del mosaico-paesistico-culturale della città. Tale processo oltre ad essere strumentale per la valutazione economica della stessa, è necessario per determinare e potenziare la conoscenza della risorsa ed è strumentale per coordinare il processo decisionale tra gli stakeholder. Punto strategico della questione,quindi, è quello di individuare la dinamica evolutiva percettiva valoriale del sito correlate alle dinamiche di tipo antropologico-culturale delle sua comunità, connettendo così il valore del bene oltre che alla dimensione antropocentrica anche alla sua dimensione bio-ecologica. Nello caso studio, la ricerca, propone quindi, il dibattito, sul giardino storico o sul “paesaggio naturale urbano” a partire dal ruolo che la tessera Giardino Bellini rivestire nell’ambito di un processo di dissolvenza/assolvenza di valori storico-culturale, ambientali e sociali da parte della comunità del mosaico catanese. L’obiettivo specifico, sarà quello di individuare un percorso metodologico, capace di consentire l’identificazione del valore che il giardino assume in una società contemporanea ed in particolare in una area metropolitana come quella di Catania, cercando di tracciare quella mappa valoriale del sito, scaturente dalla dialettica giardino-cittadino, giardino-fruitore, giardino-fruitore turista. Punti salienti della ricerca sono, pertanto: 1. La ricostruzione della percezione originaria del giardino storico; 2. La definizione della percezione attuale del giardino storico. La mappa valoriale risultante, viene ad identificarsi come lo statuto del luogo, ossia quella griglia a cui incardinare qualsiasi intervento, che l’occasione di essere definito attraverso un processo partecipato, condiviso ed che ha la possibilità di tradurre in modo efficacie gli interventi, valorizzando una risorsa che può generare a usa volta valorizzazione del contesto su cui insiste.
2012
valutazione del paesaggio; gestione partecipata; percezione sociale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/245277
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