Summary: Antonius de Butrio († October 4, 1408) played a very significant role in the events that prepared the council of Pisa (1409). He was chosen by Gregory XII (Angelo Correr, pope of the Roman obedience) to be part of a mission addressed to Benedict XIII (Pedro de Luna, [anti]pope of Avignon obedience) in Marseille. The purpose of the legation was to negotiate the procedures for a quick conclusion of the schism and to agree upon the place where the two contendentes de papatu could meet in order to present their respective renunciations. The mission continued in Paris to meet the King of France, and ended with the return of Antonio to Bologna in September 1407. Several memories of the mission, enriched by his views on the question of the schism, are included in Antonius’s commentaries on the Liber Extra. In the years immediately preceding the council of Pisa Antonius de Butrio was active in the debate on the possible ways to solve the schism and the role that the cardinals should have to overcome the inactivity of the two contendentes. Antonius gave a first consilium in October 1407, at the same time as Paulus de Castro, Matthaeus de Mattesillanis, Petrus de Ancharano and Bartolomeus de Saliceto. All consultants were unanimous in concluding that the cardinals of the Roman obedience were to travel to Savona – identified location for the meeting with Benedict XIII – even in the absence of Gregory XII and against his will. The council of Pisa was summoned on June 24, 1408. On this occasion Antonius composed a tractatus, which openly supported the initiative of the cardinals of both obediences and expressed the reasons that legitimized the via concilii. In his intentions the tractatus had to articulate in ten chapters: the work remained incomplete for the death of the author, who wrote only the first two of them. Matthaeus de Mattesillanis continued Antonius’s work and completed the treatise. G.D. Mansi published an incomplete edition of the text. The research on the manuscript tradition allows us to know the remaining part of the tractatus and to integrate our knowledge of the doctrines elaborated by Antonius de Butrio and Matthaeus de Mattesillanis in an “emergency situation”, in which it was necessary to restore the lost unity of the Church.

Sommario: Antonio da Budrio († 4 ottobre 1408) ebbe un ruolo molto significativo nelle vicende che prepararono il concilio di Pisa (1409). Egli fu prescelto da Gregorio XII (Angelo Correr, papa dell’obbedienza romana) per far parte di una legazione indirizzata a Marsiglia presso Benedetto XIII (Pedro de Luna, [anti]papa dell’obbedienza avignonese). Scopo della missione era trattare le modalità per una rapida conclusione dello scisma e concordare il luogo dove i due contendentes de papatu potessero incontrarsi per presentare le rispettive rinunce. La missione proseguì a Parigi presso il re di Francia, e si concluse con il ritorno di Antonio a Bologna nel settembre 1407. Diversi ricordi dell’ambasceria, arricchiti da opinioni sulla questione dello scisma, sono inseriti nei Commentaria di Antonio sul Liber Extra. Negli anni immediatamente precedenti il concilio di Pisa Antonio da Budrio fu attivo nel dibattito sulle possibili vie per risolvere lo scisma e sul ruolo che i cardinali dovessero avere per superare l’inerzia dei due contendentes. Antonio diede un primo consilium nell’ottobre 1407, contemporaneamente ai pareri di Paolo da Castro, Matteo Mattesillani, Pietro d’Ancarano e Bartolomeo da Saliceto. Tutti i consulenti furono concordi nel concludere che i cardinali dell’obbedienza romana dovessero recarsi a Savona – luogo individuato per l’incontro con Benedetto XIII – anche in assenza di Gregorio XII e contro la sua volontà. Il concilio di Pisa fu convocato il 24 giugno 1408. In questa occasione Antonio compose un tractatus, nel quale sosteneva apertamente l’iniziativa cardi¬nalizia e appoggiava, giustificandola, la via concilii. Nelle intenzioni il tractatus doveva articolarsi in dieci capitoli: esso rimase incompleto per la morte dell’autore, che scrisse solo i primi due. L’allievo Matteo Mattesillani proseguì l’opera del maestro e completò il trattato. G.D. Mansi pubblicò una edizione incompleta del testo. La ricerca sulla tradizione manoscritta consente di conoscere la parte residua del tractatus e di integrare le nostre conoscenze sulle dottrine elaborate da Antonio da Budrio e Matteo Mattesillani in una situazione di “emergenza”, nella quale era necessario restaurare la perduta unità della Chiesa.

Antonio da Budrio e le dottrine conciliari al tempo del concilio di Pisa

CONDORELLI, Orazio
2016-01-01

Abstract

Summary: Antonius de Butrio († October 4, 1408) played a very significant role in the events that prepared the council of Pisa (1409). He was chosen by Gregory XII (Angelo Correr, pope of the Roman obedience) to be part of a mission addressed to Benedict XIII (Pedro de Luna, [anti]pope of Avignon obedience) in Marseille. The purpose of the legation was to negotiate the procedures for a quick conclusion of the schism and to agree upon the place where the two contendentes de papatu could meet in order to present their respective renunciations. The mission continued in Paris to meet the King of France, and ended with the return of Antonio to Bologna in September 1407. Several memories of the mission, enriched by his views on the question of the schism, are included in Antonius’s commentaries on the Liber Extra. In the years immediately preceding the council of Pisa Antonius de Butrio was active in the debate on the possible ways to solve the schism and the role that the cardinals should have to overcome the inactivity of the two contendentes. Antonius gave a first consilium in October 1407, at the same time as Paulus de Castro, Matthaeus de Mattesillanis, Petrus de Ancharano and Bartolomeus de Saliceto. All consultants were unanimous in concluding that the cardinals of the Roman obedience were to travel to Savona – identified location for the meeting with Benedict XIII – even in the absence of Gregory XII and against his will. The council of Pisa was summoned on June 24, 1408. On this occasion Antonius composed a tractatus, which openly supported the initiative of the cardinals of both obediences and expressed the reasons that legitimized the via concilii. In his intentions the tractatus had to articulate in ten chapters: the work remained incomplete for the death of the author, who wrote only the first two of them. Matthaeus de Mattesillanis continued Antonius’s work and completed the treatise. G.D. Mansi published an incomplete edition of the text. The research on the manuscript tradition allows us to know the remaining part of the tractatus and to integrate our knowledge of the doctrines elaborated by Antonius de Butrio and Matthaeus de Mattesillanis in an “emergency situation”, in which it was necessary to restore the lost unity of the Church.
2016
Sommario: Antonio da Budrio († 4 ottobre 1408) ebbe un ruolo molto significativo nelle vicende che prepararono il concilio di Pisa (1409). Egli fu prescelto da Gregorio XII (Angelo Correr, papa dell’obbedienza romana) per far parte di una legazione indirizzata a Marsiglia presso Benedetto XIII (Pedro de Luna, [anti]papa dell’obbedienza avignonese). Scopo della missione era trattare le modalità per una rapida conclusione dello scisma e concordare il luogo dove i due contendentes de papatu potessero incontrarsi per presentare le rispettive rinunce. La missione proseguì a Parigi presso il re di Francia, e si concluse con il ritorno di Antonio a Bologna nel settembre 1407. Diversi ricordi dell’ambasceria, arricchiti da opinioni sulla questione dello scisma, sono inseriti nei Commentaria di Antonio sul Liber Extra. Negli anni immediatamente precedenti il concilio di Pisa Antonio da Budrio fu attivo nel dibattito sulle possibili vie per risolvere lo scisma e sul ruolo che i cardinali dovessero avere per superare l’inerzia dei due contendentes. Antonio diede un primo consilium nell’ottobre 1407, contemporaneamente ai pareri di Paolo da Castro, Matteo Mattesillani, Pietro d’Ancarano e Bartolomeo da Saliceto. Tutti i consulenti furono concordi nel concludere che i cardinali dell’obbedienza romana dovessero recarsi a Savona – luogo individuato per l’incontro con Benedetto XIII – anche in assenza di Gregorio XII e contro la sua volontà. Il concilio di Pisa fu convocato il 24 giugno 1408. In questa occasione Antonio compose un tractatus, nel quale sosteneva apertamente l’iniziativa cardi¬nalizia e appoggiava, giustificandola, la via concilii. Nelle intenzioni il tractatus doveva articolarsi in dieci capitoli: esso rimase incompleto per la morte dell’autore, che scrisse solo i primi due. L’allievo Matteo Mattesillani proseguì l’opera del maestro e completò il trattato. G.D. Mansi pubblicò una edizione incompleta del testo. La ricerca sulla tradizione manoscritta consente di conoscere la parte residua del tractatus e di integrare le nostre conoscenze sulle dottrine elaborate da Antonio da Budrio e Matteo Mattesillani in una situazione di “emergenza”, nella quale era necessario restaurare la perduta unità della Chiesa.
Antonius de Butrio; tractatus de scismate; Matthaeus de Mattesillanis; council of Pisa (1409); conciliar theories.
Antonio da Budrio; tractatus de scismate; Matteo Mattesillani; concilio di Pisa (1409); dottrine conciliari.
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