The Late Antique pseudo-hippocratic prognostic text known as Capsula eburnea enjoyed wide diffusion in the Middle Ages and was repeatedly translated into many European vernaculars. The Middle Dutch version titled Dit siin .24. tekene der doot die Ypocras met hem dede grauen dates back to the middle of the fourteenth century and is found in a manuscript containing heterogeneous medical and naturalistic works and excerpts. A new edition of the text is presented here, along with an Italian translation, an ecdotic and linguistic commentary and a comparison of the Middle Dutch version with its Latin source.

Il piccolo testo di prognosi pseudo-mediche noto col nome di Capsula eburnea Hippocratis o Analogium Hippocratis, composto in greco ad Alessandria d’Egitto intorno al IV-V secolo d.C., ebbe una singolare diffusione e fortuna. Ne fu eseguita una prima traduzione latina probabilmente nell’Italia meridionale durante l’VIII secolo, e di qui prese la sua via verso l’Europa del Nord; di una precoce traduzione in area tedesca resta il frammento acefalo contenuto nel Bamberger Arzneibuch (metà del XII secolo). Dopo l’invasione dell’Egitto nel 642, il trattatello si diffuse anche in area culturale araba, e di qui dopo vari secoli passò in Spagna, dove venne nuovamente tradotto in latino presso la scuola di Toledo (ca. 1170). La nuova versione si diffuse ampiamente e fu tradotta in numerosi volgari europei, anche nello spazio linguistico e culturale germanico (alto-tedesco medio e protomoderno, basso-tedesco medio, inglese medio, nederlandese medio). La versione in nederlandese medio è nota col nome di Ventiquattro segni della morte, dalle parole dell’incipit Dit siin .24. tekene der doot die Ypocras met hem dede graven; redatta nelle Fiandre, si conserva ai ff. 52ra-52vb del manoscritto miscellaneo Bruxelles/Brussel, Bibliothèque royale de Belgique/Koninklijke Bibliotheek van België, 15624-15641, copiato intorno alla metà del XIV secolo e caratterizzato dalla presenza di una serie di excerpta e testi medici e farmaceutici (tra gli altri, la traduzione nederlandese dell’Antidotarium Nicolai, prognosi, ricette e opere di Jacob van Maerlant e Jan Yperman). Nel presente lavoro ci si propone di realizzare una nuova edizione critica del testo, analizzandone inoltre la struttura e il rapporto con la fonte latina. Un’attenzione particolare sarà riservata al prologo romanzesco del trattatello, che ripropone il tema della inventio, molto caro alla letteratura tardo-antica e qui rappresentato dalla narrazione dell’avventuroso ritrovamento del libretto con le prognosi nel sepolcro di Ippocrate.

Dit siin .24. tekene der doot die Ypocras met hem dede grauen e la ricezione della Capsula eburnea in nederlandese medio

Di Clemente, Valeria
2017-01-01

Abstract

The Late Antique pseudo-hippocratic prognostic text known as Capsula eburnea enjoyed wide diffusion in the Middle Ages and was repeatedly translated into many European vernaculars. The Middle Dutch version titled Dit siin .24. tekene der doot die Ypocras met hem dede grauen dates back to the middle of the fourteenth century and is found in a manuscript containing heterogeneous medical and naturalistic works and excerpts. A new edition of the text is presented here, along with an Italian translation, an ecdotic and linguistic commentary and a comparison of the Middle Dutch version with its Latin source.
2017
Il piccolo testo di prognosi pseudo-mediche noto col nome di Capsula eburnea Hippocratis o Analogium Hippocratis, composto in greco ad Alessandria d’Egitto intorno al IV-V secolo d.C., ebbe una singolare diffusione e fortuna. Ne fu eseguita una prima traduzione latina probabilmente nell’Italia meridionale durante l’VIII secolo, e di qui prese la sua via verso l’Europa del Nord; di una precoce traduzione in area tedesca resta il frammento acefalo contenuto nel Bamberger Arzneibuch (metà del XII secolo). Dopo l’invasione dell’Egitto nel 642, il trattatello si diffuse anche in area culturale araba, e di qui dopo vari secoli passò in Spagna, dove venne nuovamente tradotto in latino presso la scuola di Toledo (ca. 1170). La nuova versione si diffuse ampiamente e fu tradotta in numerosi volgari europei, anche nello spazio linguistico e culturale germanico (alto-tedesco medio e protomoderno, basso-tedesco medio, inglese medio, nederlandese medio). La versione in nederlandese medio è nota col nome di Ventiquattro segni della morte, dalle parole dell’incipit Dit siin .24. tekene der doot die Ypocras met hem dede graven; redatta nelle Fiandre, si conserva ai ff. 52ra-52vb del manoscritto miscellaneo Bruxelles/Brussel, Bibliothèque royale de Belgique/Koninklijke Bibliotheek van België, 15624-15641, copiato intorno alla metà del XIV secolo e caratterizzato dalla presenza di una serie di excerpta e testi medici e farmaceutici (tra gli altri, la traduzione nederlandese dell’Antidotarium Nicolai, prognosi, ricette e opere di Jacob van Maerlant e Jan Yperman). Nel presente lavoro ci si propone di realizzare una nuova edizione critica del testo, analizzandone inoltre la struttura e il rapporto con la fonte latina. Un’attenzione particolare sarà riservata al prologo romanzesco del trattatello, che ripropone il tema della inventio, molto caro alla letteratura tardo-antica e qui rappresentato dalla narrazione dell’avventuroso ritrovamento del libretto con le prognosi nel sepolcro di Ippocrate.
Capsula eburnea, letteratura medica medievale, nederlandese medio, traduzione, edizione critica
Capsula eburnea, Medieval medical literature, Middle Dutch, translation, critical edition
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/328658
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact