L’uso del territorio ha costituito e costituisce ancora oggi uno dei settori di maggiore diffusione della corruzione nelle pubbliche amministrazioni italiane. Le scelte di piano e le inerzie del pianificatore, le grandi opere e l’urbanistica contrattata rappresentano esempi emblematici del mutevole atteggiarsi dei fenomeni corruttivi, che vanno ad impattare direttamente sul territorio “bene comune”. Una volta delineati principali elementi del dibattito internazionale, europeo e nazionale sulla prevenzione della corruzione nelle pubbliche amministrazioni, il saggio evidenzia come l’uso del territorio costituisca un case-study emblematico delle possibilità di differenziazione locale delle politiche di prevenzione della corruzione nelle pubbliche amministrazioni. Tale possibilità di differenziazione delle misure di prevenzione della corruzione nel governo del territorio viene esaminata con riferimento a due macro-aree: da un lato l’organizzazione amministrativa funzionale alla implementazione dei meccanismi di partecipazione e valutazione/monitoraggio dei processi di piano, dall’altro il “nodo” della consensualità nella governance territoriale. Ciò anche tenendo presente i diversi modelli regionali di uso del territorio, con la più recente legislazione urbanistica regionale che collega espressamente l’esercizio della funzione di governo del territorio al rispetto della legge n. 190/2012, delle linee guida contenute nel Piano nazionale anticorruzione (PNA) e delle previsioni in materia di trasparenza di cui al d.lgs. n. 33/2013.

la prevenzione della corruzione nella "governance" del territorio

barone
2018-01-01

Abstract

L’uso del territorio ha costituito e costituisce ancora oggi uno dei settori di maggiore diffusione della corruzione nelle pubbliche amministrazioni italiane. Le scelte di piano e le inerzie del pianificatore, le grandi opere e l’urbanistica contrattata rappresentano esempi emblematici del mutevole atteggiarsi dei fenomeni corruttivi, che vanno ad impattare direttamente sul territorio “bene comune”. Una volta delineati principali elementi del dibattito internazionale, europeo e nazionale sulla prevenzione della corruzione nelle pubbliche amministrazioni, il saggio evidenzia come l’uso del territorio costituisca un case-study emblematico delle possibilità di differenziazione locale delle politiche di prevenzione della corruzione nelle pubbliche amministrazioni. Tale possibilità di differenziazione delle misure di prevenzione della corruzione nel governo del territorio viene esaminata con riferimento a due macro-aree: da un lato l’organizzazione amministrativa funzionale alla implementazione dei meccanismi di partecipazione e valutazione/monitoraggio dei processi di piano, dall’altro il “nodo” della consensualità nella governance territoriale. Ciò anche tenendo presente i diversi modelli regionali di uso del territorio, con la più recente legislazione urbanistica regionale che collega espressamente l’esercizio della funzione di governo del territorio al rispetto della legge n. 190/2012, delle linee guida contenute nel Piano nazionale anticorruzione (PNA) e delle previsioni in materia di trasparenza di cui al d.lgs. n. 33/2013.
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