In the eighteenth century, Archbischop Salvatore Ventimiglia founded a guest-house in Catania to shelter local beggars - the disabled and the elderly in particular. The project aimed at dealing with the poverty spreading throughout the island, a result of both demographic increase and everlasting famine. The foundation was initially created to be Ancient Régime hospice providing food and accommodation as well as relief and spiritual aid (confession and religious comfort). During the following century, the guest-house was to become an integral part of the territory: firstly, it ensured public safety and reduced wandering; secondly, it helped enhance the circulation of money, supplying credit to the local elite.

Alla metà del Settecento, nel corso dell'ultima grande carestia di antico regime, l'arcivescovo di Catania monsignore Salvatore Ventimiglia, palermitano, discendente di una delle più antiche ed illustri famiglie isolane, decise di fondare un albergo dei poveri presso la sua arcidiocesi aprendo prima le porte della sua elegante "casina" di villeggiatura e in seguito promuovendo l'edificazione di una struttura più ampia attigua all'antica abitazione. Nato come tipico ospizio di antico regime, l'Albergo all'inizio accoglie indifferentemente malati e poveri: esso, dotato di un cospicuo patrimonio, fornirà attraverso l'erogazione di censi bollari ricchi finanziamenti alla locale élite aristocratica per edificare i nuovi palazzi della nobiltà cittadina dopo il disastroso sisma di fine Seicento. In seguito, durante il XIX secolo, questa intensa attività finanziaria continuerà ad essere svolta a favore dei nuovi ceti borghesi emergenti; nel frattempo si assiste ad una modificazione della fisionomia dell'utenza che, in un primo tempo costituita prevalentemente da anziani, in una seconda fase annovererà anche giovani inabili. In tal senso la ricerca propone una lettura del profilo del pauperismo nel corso dei secoli che dall'originaria configurazione costituita da anziani in seguito comprenderà giovani inabili e vagabondi in un contesto generale caratterizzato alla fine dell'Ottocento, in particolare, dall'inserimento organico dell'Albergo entro il locale sistema poliziesco che tende ad esercitare un rigido controllo sul territorio attraverso un'attività di pubblica sicurezza che colpisce frequentemente la locale manodopera bracciantile connotata da caratterizzazioni negative (il povero viene dipinto come ubriacone, peccatore e delinquente).

Accattoni. L'Albergo ventimigliano di Catania tra idee, lessico e rappresentazioni

CANCIULLO, Giovanna Maria
2010-01-01

Abstract

In the eighteenth century, Archbischop Salvatore Ventimiglia founded a guest-house in Catania to shelter local beggars - the disabled and the elderly in particular. The project aimed at dealing with the poverty spreading throughout the island, a result of both demographic increase and everlasting famine. The foundation was initially created to be Ancient Régime hospice providing food and accommodation as well as relief and spiritual aid (confession and religious comfort). During the following century, the guest-house was to become an integral part of the territory: firstly, it ensured public safety and reduced wandering; secondly, it helped enhance the circulation of money, supplying credit to the local elite.
2010
Alla metà del Settecento, nel corso dell'ultima grande carestia di antico regime, l'arcivescovo di Catania monsignore Salvatore Ventimiglia, palermitano, discendente di una delle più antiche ed illustri famiglie isolane, decise di fondare un albergo dei poveri presso la sua arcidiocesi aprendo prima le porte della sua elegante "casina" di villeggiatura e in seguito promuovendo l'edificazione di una struttura più ampia attigua all'antica abitazione. Nato come tipico ospizio di antico regime, l'Albergo all'inizio accoglie indifferentemente malati e poveri: esso, dotato di un cospicuo patrimonio, fornirà attraverso l'erogazione di censi bollari ricchi finanziamenti alla locale élite aristocratica per edificare i nuovi palazzi della nobiltà cittadina dopo il disastroso sisma di fine Seicento. In seguito, durante il XIX secolo, questa intensa attività finanziaria continuerà ad essere svolta a favore dei nuovi ceti borghesi emergenti; nel frattempo si assiste ad una modificazione della fisionomia dell'utenza che, in un primo tempo costituita prevalentemente da anziani, in una seconda fase annovererà anche giovani inabili. In tal senso la ricerca propone una lettura del profilo del pauperismo nel corso dei secoli che dall'originaria configurazione costituita da anziani in seguito comprenderà giovani inabili e vagabondi in un contesto generale caratterizzato alla fine dell'Ottocento, in particolare, dall'inserimento organico dell'Albergo entro il locale sistema poliziesco che tende ad esercitare un rigido controllo sul territorio attraverso un'attività di pubblica sicurezza che colpisce frequentemente la locale manodopera bracciantile connotata da caratterizzazioni negative (il povero viene dipinto come ubriacone, peccatore e delinquente).
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