I due concerti d’esordio del Gruppo d’Improvvisazione Nuova Consonanza (Roma, Teatro delle Arti, 26.4.1965, 3° Festival di Nuova Consonanza; Firenze, Conservatorio, 23.11.1965, 5° Festival Vita Musicale Contemporanea) sono accomunati dalla compresenza, nella stessa serata, di una proposta di teatro musicale sperimentale: a Roma, Scene del potere – 2 di Guaccero, a Firenze, il debutto del Teatro musicale da camera – poi Compagnia del teatro musicale – di Roma. Tali impaginazioni vanno messe in relazione con le dinamiche del contesto romano, in particolare all’interno di Nuova Consonanza: dopo la temporanea rottura del 1964, Evangelisti da una parte, e Guaccero-Macchi dall’altra, ritrovano un’azione condominiale nell’Associazione ormai giuridicamente fondata, portando avanti personalmente due diversi fronti di sperimentazione compositiva (l’improvvisazione collettiva e il nuovo teatro musicale). La formula, dunque, non riflette a mio avviso una provvisorietà o una prudenza nell’offrirne i risultati, ma una strategia di presentazione parallela di due esperienze allora proiettabili (e percepite dai protagonisti) al centro del generale rinnovamento del pensiero musicale post-seriale, come l’enfasi su alcuni dettagli nei programmi di sala (“Gruppo Internazionale d’Improvvisazione…”, “primo in Europa”) suggerisce. I due eventi verranno investigati anche con l’aiuto della documentazione audio, conservata presso le Teche Rai: le registrazioni sembrano dar conto di un percorso di affinamento dei comportamenti sonori e d’integrazione di nuovi materiali, che avrebbe limitato l’iniziale componente ‘solistica’ in molte improvvisazioni dell’esordio romano, in favore di un impianto collettivo più nettamente informel e texturale; tale impianto emerge ormai sedimentato in alcune tracce del primo disco del Gruppo (1966), nelle quali l’estetica del collettivo sembra aver raggiunto un primo equilibrio con gli specifici apporti dei singoli. Peraltro, la documentazione collegata autorizza a prendere in considerazione, almeno nel concerto dell’esordio romano, una posizione defilata di Evangelisti quale esecutore, forse più interessato in quel momento ad apparire la guida ideologica del nascente Gruppo. Le registrazioni saranno discusse – e proposte all’ascolto – correlativamente ad improvvisazioni coeve di analoghi gruppi nel panorama internazionale, e alla posizione di singoli membri in comune col GINC in quei collettivi.

Roma-Firenze 1965: parallel debuts, audio documents and some thoughts on the experimental frame of the launch of Gruppo di Improvvisazione Nuova Consonanza

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2018-01-01

Abstract

I due concerti d’esordio del Gruppo d’Improvvisazione Nuova Consonanza (Roma, Teatro delle Arti, 26.4.1965, 3° Festival di Nuova Consonanza; Firenze, Conservatorio, 23.11.1965, 5° Festival Vita Musicale Contemporanea) sono accomunati dalla compresenza, nella stessa serata, di una proposta di teatro musicale sperimentale: a Roma, Scene del potere – 2 di Guaccero, a Firenze, il debutto del Teatro musicale da camera – poi Compagnia del teatro musicale – di Roma. Tali impaginazioni vanno messe in relazione con le dinamiche del contesto romano, in particolare all’interno di Nuova Consonanza: dopo la temporanea rottura del 1964, Evangelisti da una parte, e Guaccero-Macchi dall’altra, ritrovano un’azione condominiale nell’Associazione ormai giuridicamente fondata, portando avanti personalmente due diversi fronti di sperimentazione compositiva (l’improvvisazione collettiva e il nuovo teatro musicale). La formula, dunque, non riflette a mio avviso una provvisorietà o una prudenza nell’offrirne i risultati, ma una strategia di presentazione parallela di due esperienze allora proiettabili (e percepite dai protagonisti) al centro del generale rinnovamento del pensiero musicale post-seriale, come l’enfasi su alcuni dettagli nei programmi di sala (“Gruppo Internazionale d’Improvvisazione…”, “primo in Europa”) suggerisce. I due eventi verranno investigati anche con l’aiuto della documentazione audio, conservata presso le Teche Rai: le registrazioni sembrano dar conto di un percorso di affinamento dei comportamenti sonori e d’integrazione di nuovi materiali, che avrebbe limitato l’iniziale componente ‘solistica’ in molte improvvisazioni dell’esordio romano, in favore di un impianto collettivo più nettamente informel e texturale; tale impianto emerge ormai sedimentato in alcune tracce del primo disco del Gruppo (1966), nelle quali l’estetica del collettivo sembra aver raggiunto un primo equilibrio con gli specifici apporti dei singoli. Peraltro, la documentazione collegata autorizza a prendere in considerazione, almeno nel concerto dell’esordio romano, una posizione defilata di Evangelisti quale esecutore, forse più interessato in quel momento ad apparire la guida ideologica del nascente Gruppo. Le registrazioni saranno discusse – e proposte all’ascolto – correlativamente ad improvvisazioni coeve di analoghi gruppi nel panorama internazionale, e alla posizione di singoli membri in comune col GINC in quei collettivi.
2018
9788870969665
Imrpovised Music, Music Theatre, Experimental Music, Performance, Informel
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/360008
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