Nel corso di lezioni di «dritto penale e procedura» tenuto nell’Università di Palermo a partire dal 1840, Emerico Amari filtra con la sua sensibilità i risultati più significativi della riflessione dei giuristi intorno ai problemi principali del diritto penale quali il metodo, il fondamento del potere di punire e la funzione della pena. Cattolico e liberale, figura di spicco del Risorgimento siciliano, saldamente ancorato ai capisaldi della cultura illuminista e attento alle novità del positivismo, Amari combatte le sue battaglie per la libertà politica ed economica soprattutto dalle pagine dei più importanti periodici isolani, convinto che l’intellettuale debba contribuire attivamente al progresso sociale mettendo a disposizione della collettività in generale e dei governanti in particolare i propri studi e le proprie conoscenze, al fine di far emergere le criticità dei sistemi sociopolitici e di suggerire le riforme più utili per favorire il progresso. La battaglia per l'abolizione della pena di morte, che coinvolge e affascina gli studenti palermitani e spaventa le gerarchie, la partecipazione alla rivoluzione del ’48, non sono che alcuni tra i tanti tratti che segnano la personalità di Amari, un protagonista di quella stagione della cultura giuridica che Sbriccoli ha definito penalistica civile.
Il corso di diritto penale (1840-1843) di Emerico Amari, un maestro della penalistica civile tra illuminismo e positivismo
Di Stefano, Alessia Maria
2018-01-01
Abstract
Nel corso di lezioni di «dritto penale e procedura» tenuto nell’Università di Palermo a partire dal 1840, Emerico Amari filtra con la sua sensibilità i risultati più significativi della riflessione dei giuristi intorno ai problemi principali del diritto penale quali il metodo, il fondamento del potere di punire e la funzione della pena. Cattolico e liberale, figura di spicco del Risorgimento siciliano, saldamente ancorato ai capisaldi della cultura illuminista e attento alle novità del positivismo, Amari combatte le sue battaglie per la libertà politica ed economica soprattutto dalle pagine dei più importanti periodici isolani, convinto che l’intellettuale debba contribuire attivamente al progresso sociale mettendo a disposizione della collettività in generale e dei governanti in particolare i propri studi e le proprie conoscenze, al fine di far emergere le criticità dei sistemi sociopolitici e di suggerire le riforme più utili per favorire il progresso. La battaglia per l'abolizione della pena di morte, che coinvolge e affascina gli studenti palermitani e spaventa le gerarchie, la partecipazione alla rivoluzione del ’48, non sono che alcuni tra i tanti tratti che segnano la personalità di Amari, un protagonista di quella stagione della cultura giuridica che Sbriccoli ha definito penalistica civile.File | Dimensione | Formato | |
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