The so-called Capsula eburnea, a pseudo-Hippocratic medical prognostic text, probably composed in Greek in Alexandria in the fifth century AD, was brought to Western Europe through a direct Latin translation made in Montecassino in the eighth century AD, and a later Latin translation from Arabic, made by Gerard of Cremona, the most significant representative of Toledo’s translation school, in the second half of the twelfth century. The text presents an introductory narrative about its uncovering, following the pattern of the revelatio. The older and, in particular, the recent Latin traditions enjoyed wide circulation in Medieval Europe and became a sort of “text frame” to which other, even heterogeneous elements could be added. They also spread in the Germanic cultural space and were repeatedly translated into Germanic vernaculars. In this paper a full account will be given of the two Late Middle English versions of the Capsula eburnea handed down in the manuscript London, British Library, Add. 34111, their structure, contents, codicological and textual context, similarities and differences.

La cosiddetta Capsula Eburnea, un testo pseudo-ippocratico di prognosi mediche probabilmente composto in Greco ad Alessandria d’Egitto nel quinto secolo dopo Cristo, fu portata nell’Europa occidentale attraverso una traduzione dal greco al latino operata probabilmente a Montecassino intorno all’ottavo secolo, e una traduzione latina più tarda, eseguita su una versione araba e attribuita a Gerardo da Cremona, nella seconda metà del dodicesimo secolo. Il testo presenta un racconto introduttivo che narra della sua scoperta, seguendo il modello delle revelationes, che era molto di moda nella tarda antichità. La versione antica e ancor più quella recente ebbero una larga diffusione nell’Europa medievale e divennero una sorta di “cornice testuale” a cui potevano essere aggiunti elementi anche eterogenei. La tradizione testuale della Capsula Eburnea si diffuse anche nell’area culturale germanica, tanto che tra dodicesimo e quindicesimo secolo abbiamo esempi di ripetute traduzioni in alto-tedesco, basso-tedesco, nederlandese medio e inglese medio. Nel presente contributo ci si propone di presentare le due versioni in inglese medio tardo contenute l’una accanto all’altra nel manoscritto Londra, British Library, Add. 34111, il loro contesto codicologico, la loro struttura, il loro contenuto, le loro similarità e le loro differenze.

La tradizione della Capsula eburnea in inglese medio: il caso della doppia versione del manoscritto Londra, British Library, Add. 34111

Di Clemente, Valeria
2019-01-01

Abstract

The so-called Capsula eburnea, a pseudo-Hippocratic medical prognostic text, probably composed in Greek in Alexandria in the fifth century AD, was brought to Western Europe through a direct Latin translation made in Montecassino in the eighth century AD, and a later Latin translation from Arabic, made by Gerard of Cremona, the most significant representative of Toledo’s translation school, in the second half of the twelfth century. The text presents an introductory narrative about its uncovering, following the pattern of the revelatio. The older and, in particular, the recent Latin traditions enjoyed wide circulation in Medieval Europe and became a sort of “text frame” to which other, even heterogeneous elements could be added. They also spread in the Germanic cultural space and were repeatedly translated into Germanic vernaculars. In this paper a full account will be given of the two Late Middle English versions of the Capsula eburnea handed down in the manuscript London, British Library, Add. 34111, their structure, contents, codicological and textual context, similarities and differences.
2019
9788893495844
La cosiddetta Capsula Eburnea, un testo pseudo-ippocratico di prognosi mediche probabilmente composto in Greco ad Alessandria d’Egitto nel quinto secolo dopo Cristo, fu portata nell’Europa occidentale attraverso una traduzione dal greco al latino operata probabilmente a Montecassino intorno all’ottavo secolo, e una traduzione latina più tarda, eseguita su una versione araba e attribuita a Gerardo da Cremona, nella seconda metà del dodicesimo secolo. Il testo presenta un racconto introduttivo che narra della sua scoperta, seguendo il modello delle revelationes, che era molto di moda nella tarda antichità. La versione antica e ancor più quella recente ebbero una larga diffusione nell’Europa medievale e divennero una sorta di “cornice testuale” a cui potevano essere aggiunti elementi anche eterogenei. La tradizione testuale della Capsula Eburnea si diffuse anche nell’area culturale germanica, tanto che tra dodicesimo e quindicesimo secolo abbiamo esempi di ripetute traduzioni in alto-tedesco, basso-tedesco, nederlandese medio e inglese medio. Nel presente contributo ci si propone di presentare le due versioni in inglese medio tardo contenute l’una accanto all’altra nel manoscritto Londra, British Library, Add. 34111, il loro contesto codicologico, la loro struttura, il loro contenuto, le loro similarità e le loro differenze.
Capsula Eburnea Hippocratis, reception, translation, Middle English
Capsula Eburnea Hippocratis, ricezione, traduzione, inglese medio
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/365561
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