La prevenzione e gestione del rischio idraulico è un tema ritornato centrale per la pianificazione e organizzazione delle città e dei territori. Il tema può essere affrontato con diversi approcci epistemologici e metodologici, alcuni di ispirazione tecnocratica, altri di afferenza alla famiglia delle pratiche partecipative. Tra queste, è possibile far rientrare le pratiche che tentano di mettere in campo processi di ricerca-azione e che, partendo dall'ascolto dei bisogni di una comunità e dall'emersione delle proprie consapevolezze, si fondano sul coinvolgimento attivo degli abitanti tanto nella definizione dei problemi quanto nel tracciare possibili strade per affrontarli. In questa cornice, lo scritto propone alcune riflessioni in merito a un processo di ricerca-azione svolto nel Comune di Acireale (52616 ab.), polo urbano entro i confini della Città Metropolitana di Catania situato nella Sicilia orientale, sul versante costiero dell'Etna. Acireale è, purtroppo, stata colpita da recenti alluvioni che hanno causato la perdita di vite umane. In passato, Acireale ha affrontato la gestione della risorsa idrica attraverso dispositivi tecnologici integrati con i manufatti architettonici, le cisterne, per l'accumulo della risorsa idrica altrimenti non disponibile in prossimità degli insediamenti urbani. Tali dispositivi, oggi in gran parte non utilizzati e abbandonati, consentivano non soltanto lo stoccaggio e la gestione della risorsa idrica, ma la sottrazione di volumi d'acqua dalle portate di scorrimento superficiale causa degli allagamenti urbani. In particolare, lo scritto intende mostrare come il recupero della memoria, finalizzato alla riattivazione di tali dispositivi tecnologici dell'edilizia storica, consentendo un'assunzione di nuova consapevolezza entro la comunità, possa oggi contribuire a migliorare le condizioni di invarianza idraulica del territorio acese e dare risposte efficaci al tema della più razionale gestione della risorsa idrica.
Ciclo dell'acqua, emersione della memoria e comunità adattive. Valorizzazione dei dispositivi tecnologici dell'edilizia storica per la gestione del rischio idraulico nei tessuti urbani storici di Acireale
Filippo GravagnoCo-primo
;Giusy PappalardoCo-primo
2017-01-01
Abstract
La prevenzione e gestione del rischio idraulico è un tema ritornato centrale per la pianificazione e organizzazione delle città e dei territori. Il tema può essere affrontato con diversi approcci epistemologici e metodologici, alcuni di ispirazione tecnocratica, altri di afferenza alla famiglia delle pratiche partecipative. Tra queste, è possibile far rientrare le pratiche che tentano di mettere in campo processi di ricerca-azione e che, partendo dall'ascolto dei bisogni di una comunità e dall'emersione delle proprie consapevolezze, si fondano sul coinvolgimento attivo degli abitanti tanto nella definizione dei problemi quanto nel tracciare possibili strade per affrontarli. In questa cornice, lo scritto propone alcune riflessioni in merito a un processo di ricerca-azione svolto nel Comune di Acireale (52616 ab.), polo urbano entro i confini della Città Metropolitana di Catania situato nella Sicilia orientale, sul versante costiero dell'Etna. Acireale è, purtroppo, stata colpita da recenti alluvioni che hanno causato la perdita di vite umane. In passato, Acireale ha affrontato la gestione della risorsa idrica attraverso dispositivi tecnologici integrati con i manufatti architettonici, le cisterne, per l'accumulo della risorsa idrica altrimenti non disponibile in prossimità degli insediamenti urbani. Tali dispositivi, oggi in gran parte non utilizzati e abbandonati, consentivano non soltanto lo stoccaggio e la gestione della risorsa idrica, ma la sottrazione di volumi d'acqua dalle portate di scorrimento superficiale causa degli allagamenti urbani. In particolare, lo scritto intende mostrare come il recupero della memoria, finalizzato alla riattivazione di tali dispositivi tecnologici dell'edilizia storica, consentendo un'assunzione di nuova consapevolezza entro la comunità, possa oggi contribuire a migliorare le condizioni di invarianza idraulica del territorio acese e dare risposte efficaci al tema della più razionale gestione della risorsa idrica.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
ciclo dell'acqua.pdf
accesso aperto
Tipologia:
Versione Editoriale (PDF)
Dimensione
164.6 kB
Formato
Adobe PDF
|
164.6 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.