Nonostante l’imitatio Augusti, praticata da Costantino nell’ambito delle virtù civili, e l’insistenza dei panegiristi latini sulla clementia in alternativa alla iustitia, l’imperatore cristiano, a dispetto della sua fede, scelse un'altra via. Egli si trovò a dialogare con ben altri oppositori, le tribù germaniche, gli ignobili latrones, verso cui l’adozione della clemenza richiedeva margini di sicurezza troppo ampi e il grande rischio rendeva preferibile la severa iustitia, cioè una politica di sterminio. Quest’ultima divenne quasi una pratica di famiglia contro varie gentes barbare, come testimonia Ammiano in merito a Costanzo Cloro, Costantino e Costanzo II.
La iustitia nei Panegyrici Latini. Pensare giustizia nell’èra dei Costantinidi
Claudia Giuffrida
2019-01-01
Abstract
Nonostante l’imitatio Augusti, praticata da Costantino nell’ambito delle virtù civili, e l’insistenza dei panegiristi latini sulla clementia in alternativa alla iustitia, l’imperatore cristiano, a dispetto della sua fede, scelse un'altra via. Egli si trovò a dialogare con ben altri oppositori, le tribù germaniche, gli ignobili latrones, verso cui l’adozione della clemenza richiedeva margini di sicurezza troppo ampi e il grande rischio rendeva preferibile la severa iustitia, cioè una politica di sterminio. Quest’ultima divenne quasi una pratica di famiglia contro varie gentes barbare, come testimonia Ammiano in merito a Costanzo Cloro, Costantino e Costanzo II.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.