Various were the options the emperor could choose against the ‘strangers’, but when the guerrilla turned into open warfare, then even a Christian emperor made a definitive, radical and exemplary choice, among the extrema supplicia: l’obiectio ad bestias. This was the penalty chosen by Constantius Chlorus in Britain; this was the decision of Constantine against the Bructeri, this was the option exercised by Constantius II against the Isaurians. Option that, as the ‘barbarians’ knew, was a prelude to extermination, the same perpetrated by the ancestors. The gash in māyā’s veil is evident. Constantine, the emperor who, more than any other, had to show solidarity in all fields and not simply to enlarge the old concept of lawfulness to Christianity, instead had adopted a very different policy, because he was a soldier, son of a vir militaris, convinced that the war against the ‘others’, who were incompatible with imperial politics, was inevitable, an assessment that we could consider, in addition to the famous cross, almost a second ‘logo’, a legacy to his successors. This conviction was also applied to individuals, as evidenced by the particular case of Gallus, which illustrates the phenomenon of democide, another aspect of the various reality.

Varie erano le opzioni tra le quali l’imperatore poteva scegliere nei confronti dei ‘diversi’, ma quando la guerriglia si trasformava in guerra aperta, allora anche un imperatore cristiano esercitava una scelta definitiva, radicale ed esemplare, tra gli extrema supplicia: l’obiectio ad bestias. Questa la pena scelta da Costanzo Cloro in Britannia, questa la decisione di Costantino contro i Bructeri, questa fu l’opzione esercitata da Costanzo II contro gli Isauri. Opzione che, come i ‘barbari’ avevano ben compreso, era un preludio allo sterminio, identico a quello perpetrato dagli avi. Lo squarcio al velo di māyā appare evidente. Costantino, l’imperatore il quale, più di ogni altro, avrebbe dovuto lavorare per una solidarietà applicata in tutti i campi e non allargare semplicemente al cristianesimo il vecchio concetto di liceità, nella realtà aveva adottato una politica opposta, poichè era un soldato, figlio di un vir militaris, convinto che la distruzione di qualsiasi opposizione da parte degli ‘altri’, incompatibili con la politica imperiale, fosse inevitabile, determinazione che potremmo considerare, in aggiunta alla celeberrima croce, quasi un secondo ‘logo’, lasciato in eredità ai successori. Questa convinzione fu applicata anche nei confronti di singoli individui, come testimonia il caso particolare di Gallo, che illustra il fenomeno di democidio, altro aspetto della variabilità del reale.

Squarciando il velo di maya: la dinastia costantiniana e i diversi

Claudia Giuffrida
2018-01-01

Abstract

Various were the options the emperor could choose against the ‘strangers’, but when the guerrilla turned into open warfare, then even a Christian emperor made a definitive, radical and exemplary choice, among the extrema supplicia: l’obiectio ad bestias. This was the penalty chosen by Constantius Chlorus in Britain; this was the decision of Constantine against the Bructeri, this was the option exercised by Constantius II against the Isaurians. Option that, as the ‘barbarians’ knew, was a prelude to extermination, the same perpetrated by the ancestors. The gash in māyā’s veil is evident. Constantine, the emperor who, more than any other, had to show solidarity in all fields and not simply to enlarge the old concept of lawfulness to Christianity, instead had adopted a very different policy, because he was a soldier, son of a vir militaris, convinced that the war against the ‘others’, who were incompatible with imperial politics, was inevitable, an assessment that we could consider, in addition to the famous cross, almost a second ‘logo’, a legacy to his successors. This conviction was also applied to individuals, as evidenced by the particular case of Gallus, which illustrates the phenomenon of democide, another aspect of the various reality.
2018
978-88-00-74979-4
Varie erano le opzioni tra le quali l’imperatore poteva scegliere nei confronti dei ‘diversi’, ma quando la guerriglia si trasformava in guerra aperta, allora anche un imperatore cristiano esercitava una scelta definitiva, radicale ed esemplare, tra gli extrema supplicia: l’obiectio ad bestias. Questa la pena scelta da Costanzo Cloro in Britannia, questa la decisione di Costantino contro i Bructeri, questa fu l’opzione esercitata da Costanzo II contro gli Isauri. Opzione che, come i ‘barbari’ avevano ben compreso, era un preludio allo sterminio, identico a quello perpetrato dagli avi. Lo squarcio al velo di māyā appare evidente. Costantino, l’imperatore il quale, più di ogni altro, avrebbe dovuto lavorare per una solidarietà applicata in tutti i campi e non allargare semplicemente al cristianesimo il vecchio concetto di liceità, nella realtà aveva adottato una politica opposta, poichè era un soldato, figlio di un vir militaris, convinto che la distruzione di qualsiasi opposizione da parte degli ‘altri’, incompatibili con la politica imperiale, fosse inevitabile, determinazione che potremmo considerare, in aggiunta alla celeberrima croce, quasi un secondo ‘logo’, lasciato in eredità ai successori. Questa convinzione fu applicata anche nei confronti di singoli individui, come testimonia il caso particolare di Gallo, che illustra il fenomeno di democidio, altro aspetto della variabilità del reale.
genocide; democide; strangers; Constantinian era
genocidio; democidio; diversi; èra costantiniana
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/396072
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