Lo studio punta l’attenzione sulle suggestioni orientali, riconducibili soprattutto all’influenza delle Mille e una notte, presenti nell’opera narrativa di Elio Vittorini. L’intento è quello di dimostrare come i richiami orientaleggianti si leghino costantemente nella scrittura dell’autore alla dimensione del sogno e dell’infanzia, nonché ad un eros regressivo e favoloso che all’uno e all’altra si rifà puntualmente. Questo approccio tematico fa emergere dalle pagine vittoriniane (e in particolare da romanzi come Il garofano rosso e Conversazione in Sicilia) un vero e proprio mito dell’Oriente, apparentemente contrastante con quello istintivo e selvaggio dell’America, ma in realtà per molti versi sovrapponibile ad esso. La parte conclusiva del contributo mette in evidenza come, nel segno dell’utopia, la leggenda orientale e quella americana elaborate da Vittorini presentino espliciti punti di contatto, quali metafore della ineludibile necessità di dimensioni altre che aiutino a superare le offese del reale, pur mantenendo le radici saldamente affondate in un sentire antico e irrinunciabile come i sogni dell’infanzia.

Gli Orienti da sogno di Elio Vittorini

PAINO, Maria Caterina
2011-01-01

Abstract

Lo studio punta l’attenzione sulle suggestioni orientali, riconducibili soprattutto all’influenza delle Mille e una notte, presenti nell’opera narrativa di Elio Vittorini. L’intento è quello di dimostrare come i richiami orientaleggianti si leghino costantemente nella scrittura dell’autore alla dimensione del sogno e dell’infanzia, nonché ad un eros regressivo e favoloso che all’uno e all’altra si rifà puntualmente. Questo approccio tematico fa emergere dalle pagine vittoriniane (e in particolare da romanzi come Il garofano rosso e Conversazione in Sicilia) un vero e proprio mito dell’Oriente, apparentemente contrastante con quello istintivo e selvaggio dell’America, ma in realtà per molti versi sovrapponibile ad esso. La parte conclusiva del contributo mette in evidenza come, nel segno dell’utopia, la leggenda orientale e quella americana elaborate da Vittorini presentino espliciti punti di contatto, quali metafore della ineludibile necessità di dimensioni altre che aiutino a superare le offese del reale, pur mantenendo le radici saldamente affondate in un sentire antico e irrinunciabile come i sogni dell’infanzia.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/42415
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