«La torre de cristal», del cubano Reinaldo Arenas, è un racconto che si presta a diverse letture. In un’ottica filosofico-esistenziale, esso può intendersi come il frutto di una riflessione – atemporale, universale – sul valore e sulla natura del reale. Se, però, la narrazione si riconduce all’autobiografia areniana, vi si può riconoscere una sarcastica rappresentazione della falsità, dell’opportunismo e dell’utilitarismo di cui lo scrittore ha fatto esperienza durante l’esilio negli Stati Uniti.

"La torre de cristal" di Reinaldo Arenas: il mondo rutilante

COSTANZO SABRINA
2017-01-01

Abstract

«La torre de cristal», del cubano Reinaldo Arenas, è un racconto che si presta a diverse letture. In un’ottica filosofico-esistenziale, esso può intendersi come il frutto di una riflessione – atemporale, universale – sul valore e sulla natura del reale. Se, però, la narrazione si riconduce all’autobiografia areniana, vi si può riconoscere una sarcastica rappresentazione della falsità, dell’opportunismo e dell’utilitarismo di cui lo scrittore ha fatto esperienza durante l’esilio negli Stati Uniti.
2017
978-1974413362
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/491440
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