La “fascia trasformata ragusana” da cui muove uno dei più significativi flussi di produzioni ortofrutticole italiane, rappresenta un caso tipico, anzi “estremo”, della complessità delle trasformazioni indotte dalla ristrutturazione del mercato globale del cibo che hanno consolidato nelle aree ad agricoltura specializzata del Sud Europa il nesso strutturale fra innovazione produttiva e sfruttamento allargato di manodopera straniera flessibile e a basso costo . Allo stesso tempo, la serricoltura iblea presenta delle peculiarità che sfidano modelli interpretativi consolidati. Innanzitutto, l'utilizzo di lavoratori migranti è avvenuto con modalità lontane da quelle tipiche del modello mediterraneo della stagionalità e mobilità. Inoltre, la complessa articolazione dei meccanismi della penalizzazione etnica difficilmente può essere letta nella prospettiva statica della segmentazione del mercato del lavoro; così come i rapporti competitivi fra migranti di diversa nazionalità e i loro stili di vita sfuggono all’univoca scansione della successione ecologica e della stratificazione civica. Infine, la vasta presenza nel bracciantato ibleo di donne rumene, confinate ai livelli più bassi della gerarchia occupazionale e spesso oggetto di discriminazioni e molestie di genere, smentisce il nesso tra emancipazione e benessere, dato per scontato dalla cultura occidentale. La ricerca ha altresì evidenziato la fecondità dell’assunzione di una prospettiva di analisi transnazionale per le peculiarità stesse dei flussi migratori coinvolti. La vicinanza geografica dei tunisini e la libertà di circolazione dei rumeni, la vasta presenza di famiglie a distanza, interagendo con l’uso diffuso degli strumenti della comunicazione digitale e con le strategie di regolazione dei flussi migratori dei paesi di esodo e di destinazione, danno luogo a spostamenti reiterati e a un intenso scambio di risorse e comunicazioni a distanza che definiscono un modello di appartenenza plurale, dai confini mobili

L'onda invisibile. Rumeni e Tunisini nell'agricoltura siciliana

M. Cortese
Co-primo
Membro del Collaboration Group
;
R. Palidda
Co-primo
Membro del Collaboration Group
2020-01-01

Abstract

La “fascia trasformata ragusana” da cui muove uno dei più significativi flussi di produzioni ortofrutticole italiane, rappresenta un caso tipico, anzi “estremo”, della complessità delle trasformazioni indotte dalla ristrutturazione del mercato globale del cibo che hanno consolidato nelle aree ad agricoltura specializzata del Sud Europa il nesso strutturale fra innovazione produttiva e sfruttamento allargato di manodopera straniera flessibile e a basso costo . Allo stesso tempo, la serricoltura iblea presenta delle peculiarità che sfidano modelli interpretativi consolidati. Innanzitutto, l'utilizzo di lavoratori migranti è avvenuto con modalità lontane da quelle tipiche del modello mediterraneo della stagionalità e mobilità. Inoltre, la complessa articolazione dei meccanismi della penalizzazione etnica difficilmente può essere letta nella prospettiva statica della segmentazione del mercato del lavoro; così come i rapporti competitivi fra migranti di diversa nazionalità e i loro stili di vita sfuggono all’univoca scansione della successione ecologica e della stratificazione civica. Infine, la vasta presenza nel bracciantato ibleo di donne rumene, confinate ai livelli più bassi della gerarchia occupazionale e spesso oggetto di discriminazioni e molestie di genere, smentisce il nesso tra emancipazione e benessere, dato per scontato dalla cultura occidentale. La ricerca ha altresì evidenziato la fecondità dell’assunzione di una prospettiva di analisi transnazionale per le peculiarità stesse dei flussi migratori coinvolti. La vicinanza geografica dei tunisini e la libertà di circolazione dei rumeni, la vasta presenza di famiglie a distanza, interagendo con l’uso diffuso degli strumenti della comunicazione digitale e con le strategie di regolazione dei flussi migratori dei paesi di esodo e di destinazione, danno luogo a spostamenti reiterati e a un intenso scambio di risorse e comunicazioni a distanza che definiscono un modello di appartenenza plurale, dai confini mobili
2020
978 88 351 1075 0
Agricoltura mediterranea, serricoltura ragusana, immigrati tunisini, immigrati rumeni, penalizzazione etnica, stratificazione civica, transnazionalismo
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