In questo contributo esamineremo una serie di problematiche emerse in seguito a due campagne di analisi archeometriche in microscopia ottica ed elettronica sugli impasti e, in particolare, sui rivestimenti vetrosi pertinenti a 41 campioni ceramici databili tra la fine del IX e l’XI secolo provenienti dalle sequenze stratigrafiche di alcuni scavi realizzati a Palermo tra gli anni ’80 e 2000 (Castello-San Pietro; Gancia; Palazzo Bonagia). Nonostante molte indagini archeometriche siano state focalizzate soprattutto sulla definizione petrografica della produzione palermitana, nessun progetto ha ancora riguardato l’identificazione sistematica dei tipi di rivestimento, anche se in realtà lo studio specifico di questi ultimi apre tutta una serie di piste di ricerca che hanno importanti ricadute su aspetti economici, sociali e metodologici. La caratterizzazione tecnologica delle produzioni palermitane si inserisce nel contesto più ampio delle problematiche delle ceramiche invetriate di area mediterranea; sarà dunque importante affrontare su basi rinnovate il confronto con le importazioni dall’area nord-africana e da altri contesti di area orientale. Tale caratterizzazione rende altresì ineludibile una riflessione rinnovata sui criteri di classificazione che integri approccio crono-tipologico e dati archeometrici. Parole chiave: Palermo, ceramica invetriata islamica, vetrine opacizzate, stagno, quarzo in sospensione, classificazione tipologica, microscopia ottica ed elettronica.

Caratterizzazione archeometrica e archeologica della ceramica invetriata a Palermo (fine IX-metà XI secolo): nuovi dati e problemi aperti

Lucia Arcifa;
2020-01-01

Abstract

In questo contributo esamineremo una serie di problematiche emerse in seguito a due campagne di analisi archeometriche in microscopia ottica ed elettronica sugli impasti e, in particolare, sui rivestimenti vetrosi pertinenti a 41 campioni ceramici databili tra la fine del IX e l’XI secolo provenienti dalle sequenze stratigrafiche di alcuni scavi realizzati a Palermo tra gli anni ’80 e 2000 (Castello-San Pietro; Gancia; Palazzo Bonagia). Nonostante molte indagini archeometriche siano state focalizzate soprattutto sulla definizione petrografica della produzione palermitana, nessun progetto ha ancora riguardato l’identificazione sistematica dei tipi di rivestimento, anche se in realtà lo studio specifico di questi ultimi apre tutta una serie di piste di ricerca che hanno importanti ricadute su aspetti economici, sociali e metodologici. La caratterizzazione tecnologica delle produzioni palermitane si inserisce nel contesto più ampio delle problematiche delle ceramiche invetriate di area mediterranea; sarà dunque importante affrontare su basi rinnovate il confronto con le importazioni dall’area nord-africana e da altri contesti di area orientale. Tale caratterizzazione rende altresì ineludibile una riflessione rinnovata sui criteri di classificazione che integri approccio crono-tipologico e dati archeometrici. Parole chiave: Palermo, ceramica invetriata islamica, vetrine opacizzate, stagno, quarzo in sospensione, classificazione tipologica, microscopia ottica ed elettronica.
2020
Palermo, ceramica invetriata islamica, vetrine opacizzate, stagno, quarzo in sospensione, classificazione tipologica, microscopia ottica ed elettronica.
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