The aim of this paper is to analyse the relation between tradition and innovation in LM III Crete through a re-examination of fresco paintings and religious activity in the site of Ayia Triada (Messarà, Crete). Religion as an expression of political power, and wall paintings as a medium of political propaganda are, in fact, two important spheres in order to understand the interaction processes between related cultures. After a brief description of the site and its architectural evolution during LM II-IIIB, the Ayia Triada frescoes are discussed. There are four groups of LM III paintings, chronologically spanning from LM II to LM IIIA: the painted floor from Shrine H, first phase (LM IIIA1), depicting an octopus surrounded by dolphins and fishes; the “Small Procession” (LM II-IIIA1), representing two rows of superimposed female figures, perhaps dancing; the famous painted Sarcophagus (early LM IIIA2) with its complex iconographical cycle; finally, many fragments (LM IIIA1) from a dump, depicting different scenes, a few of them very similar to those of the Sarcophagus. Themes and motifs of all these paintings show a strong connection with the contemporary Knossian repertoire, even if older LM I themes are also present. After a brief review of the evidence of religious activities during LM II-IIIA, the two sets of data, iconography and material remains, are compared. On one hand the comparison demonstrates a discrepancy between representations and archaeological evidences, a phenomenon that can be explained with the peculiar nature of iconography, more a way of self-representation than a mirror of reality. On the other hand, the analysis demonstrates the difficulty to connect innovative and traditional elements in iconography or religion to a Mycenaean/Minoan ethnic identity. The choice of the different elements can be explained more as a result of a complex interplay of competition between centre and periphery and social groups in LMIII Cretan society than in the ethnic origin of the actors.

Scopo dell'articolo è l'analisi delle relazioni tra tradizione e innovazione nella Creta TM III, attraverso il riesame delle pitture e delle attività religiose nel sito di Ayia Triada (Messarà, Creta). La religione come espressione del potere politico e la pittura parietale strumento di propaganda sono infatti due sfere importanti per comprendere i processi di interazione tra due culture in contatto, come quella minoica e quella micenea nel TM III. Dopo una breve discussione del sito e delle sue architetture nel TM IIIA-B si discutono gli affreschi di Ayia Triada. Ci son quattro gruppi di pitture TM III, che si scaglionano cronologicamente tra il TM II ed il TM IIIA: L'affresco dal Sacello H prima fase (LM IIIA1), con polpo e delfini e pesci; la Piccola processione (TM II IIIA1), con due file di figure femminili sovrapposte, danzanti; il famoso Sarcofago dipinto del TM IIIA2 iniziale; infine i frammenti TM IIIA1 da uno scarico, con diverse scene, alcune identiche a quelle del sarcofago. Temi e motivi di queste pitture mostrano una stretta connessione con la pittura cnossia contemporanea, anche con la compresenza di motivi TM I più antichi. Dopo una breve esposizione delle evidenze di attività religiosa, nel TM II-IIIA le due serie di dati, iconografica e archeologica sono poste a confronto Da una parte tale confronto dimostra una discrasia tra le raffiguraizoni e i dati archeologici, fenomeno che richiama le caratteristiche proprie dell'iconogrfia come forma di autorappresentazione più che specchio della realtà. Dall'altra parte l'analisi dimostra la difficoltà di rapportare i dettagli iconografici di tipo minoico o miceneo con una identità etnica minoica o micenea. La scelta dei diversi elementi può spiegarsi più che come il risultato di una contrapposizione etnica, come il risultato di una interrelazione tra centro e periferia e tra i diversi gruppi della società cretese del TM III.

Minoische Tradition und mykenische Innovation: Wandbilder und Kultaktivitäten in Ayia Triada in SM IIIA

MILITELLO, Pietro Maria
2006-01-01

Abstract

The aim of this paper is to analyse the relation between tradition and innovation in LM III Crete through a re-examination of fresco paintings and religious activity in the site of Ayia Triada (Messarà, Crete). Religion as an expression of political power, and wall paintings as a medium of political propaganda are, in fact, two important spheres in order to understand the interaction processes between related cultures. After a brief description of the site and its architectural evolution during LM II-IIIB, the Ayia Triada frescoes are discussed. There are four groups of LM III paintings, chronologically spanning from LM II to LM IIIA: the painted floor from Shrine H, first phase (LM IIIA1), depicting an octopus surrounded by dolphins and fishes; the “Small Procession” (LM II-IIIA1), representing two rows of superimposed female figures, perhaps dancing; the famous painted Sarcophagus (early LM IIIA2) with its complex iconographical cycle; finally, many fragments (LM IIIA1) from a dump, depicting different scenes, a few of them very similar to those of the Sarcophagus. Themes and motifs of all these paintings show a strong connection with the contemporary Knossian repertoire, even if older LM I themes are also present. After a brief review of the evidence of religious activities during LM II-IIIA, the two sets of data, iconography and material remains, are compared. On one hand the comparison demonstrates a discrepancy between representations and archaeological evidences, a phenomenon that can be explained with the peculiar nature of iconography, more a way of self-representation than a mirror of reality. On the other hand, the analysis demonstrates the difficulty to connect innovative and traditional elements in iconography or religion to a Mycenaean/Minoan ethnic identity. The choice of the different elements can be explained more as a result of a complex interplay of competition between centre and periphery and social groups in LMIII Cretan society than in the ethnic origin of the actors.
2006
Scopo dell'articolo è l'analisi delle relazioni tra tradizione e innovazione nella Creta TM III, attraverso il riesame delle pitture e delle attività religiose nel sito di Ayia Triada (Messarà, Creta). La religione come espressione del potere politico e la pittura parietale strumento di propaganda sono infatti due sfere importanti per comprendere i processi di interazione tra due culture in contatto, come quella minoica e quella micenea nel TM III. Dopo una breve discussione del sito e delle sue architetture nel TM IIIA-B si discutono gli affreschi di Ayia Triada. Ci son quattro gruppi di pitture TM III, che si scaglionano cronologicamente tra il TM II ed il TM IIIA: L'affresco dal Sacello H prima fase (LM IIIA1), con polpo e delfini e pesci; la Piccola processione (TM II IIIA1), con due file di figure femminili sovrapposte, danzanti; il famoso Sarcofago dipinto del TM IIIA2 iniziale; infine i frammenti TM IIIA1 da uno scarico, con diverse scene, alcune identiche a quelle del sarcofago. Temi e motivi di queste pitture mostrano una stretta connessione con la pittura cnossia contemporanea, anche con la compresenza di motivi TM I più antichi. Dopo una breve esposizione delle evidenze di attività religiosa, nel TM II-IIIA le due serie di dati, iconografica e archeologica sono poste a confronto Da una parte tale confronto dimostra una discrasia tra le raffiguraizoni e i dati archeologici, fenomeno che richiama le caratteristiche proprie dell'iconogrfia come forma di autorappresentazione più che specchio della realtà. Dall'altra parte l'analisi dimostra la difficoltà di rapportare i dettagli iconografici di tipo minoico o miceneo con una identità etnica minoica o micenea. La scelta dei diversi elementi può spiegarsi più che come il risultato di una contrapposizione etnica, come il risultato di una interrelazione tra centro e periferia e tra i diversi gruppi della società cretese del TM III.
Kreta; Vorgeschichte; Wandmalerei; Creta; Preistoria egea; Pittura parietale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/52026
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