La distinzione naturale/artificiale è una variante della contrapposizione fra natura e cultura, una dicotomia che ha guidato per molto tempo la ricerca nelle scienze sociali, in particolar modo nell’antropologia.Lo scopo della dicotomia natura/cultura è stato quello di guidare l’analisi della distinzione fra cosa vi fosse di naturale – ovvero afferente alla sfera biologica – e cosa di non naturale – ovvero di ascrivibile alla sfera umana – delle diverse forme dell’esperienza dell’uomo. Il risultato di questa lunga riflessione può essere sintetizzato nel modo seguente: natura e cultura non possono essere considerati degli opposti, bensì un continuum in cui la componente biologica e la componente umana dialogano ponendo dei limiti l’una rispetto all’altra. Un esempio classico in questo senso è la distinzione di genere: maschio e femmina sono degli attributi sicuramente biologici, in quanto afferiscono ad una diversa conformazione dell’apparato riproduttivo, ma la categoria di uomini o donne dipende da una serie di fattori socialmente costruiti e perciò con una precisa collocazione storica e sociale e, in quanto tali, variabili nel tempo e nello spazio. Questa argomentazione è applicabile a tutta una serie di concetti che il senso comune vorrebbe attributi naturali e che invece non lo sono: il concetto di famiglia, la distinzione infanzia e maturità e così via dicendo.
Naturale/artificiale
BENNATO, DAVIDE
Primo
Writing – Original Draft Preparation
2015-01-01
Abstract
La distinzione naturale/artificiale è una variante della contrapposizione fra natura e cultura, una dicotomia che ha guidato per molto tempo la ricerca nelle scienze sociali, in particolar modo nell’antropologia.Lo scopo della dicotomia natura/cultura è stato quello di guidare l’analisi della distinzione fra cosa vi fosse di naturale – ovvero afferente alla sfera biologica – e cosa di non naturale – ovvero di ascrivibile alla sfera umana – delle diverse forme dell’esperienza dell’uomo. Il risultato di questa lunga riflessione può essere sintetizzato nel modo seguente: natura e cultura non possono essere considerati degli opposti, bensì un continuum in cui la componente biologica e la componente umana dialogano ponendo dei limiti l’una rispetto all’altra. Un esempio classico in questo senso è la distinzione di genere: maschio e femmina sono degli attributi sicuramente biologici, in quanto afferiscono ad una diversa conformazione dell’apparato riproduttivo, ma la categoria di uomini o donne dipende da una serie di fattori socialmente costruiti e perciò con una precisa collocazione storica e sociale e, in quanto tali, variabili nel tempo e nello spazio. Questa argomentazione è applicabile a tutta una serie di concetti che il senso comune vorrebbe attributi naturali e che invece non lo sono: il concetto di famiglia, la distinzione infanzia e maturità e così via dicendo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.