La domanda da cui origina il lavoro si riferisce ad un dato contro-intuitivo, ma già noto sul piano nazionale, secondo cui i giovani presentano un livello di partecipazione medio-alto o comunque non problematico, a fronte di quella che in Italia si configura come una generale crisi occupazionale e della fiducia politico-istituzionale. L’ipotesi di fondo – supportata non solo da analisi su contesti nazionali – è che i giovani più istruiti siano forieri di una forma di capitale sociale che Newton (1999) definisce come "astratto", per cui fiducia e solidarietà derivano da conoscenze e capacità di adattamento ad una società che si configura come sempre più instabile e mutevole. Questa specifica categoria di giovani costituisce, d'altra parte, solitamente una porzione della popolazione che si attiva, propone interventi, socializza e ha un atteggiamento positivo nei confronti del prossimo e delle istituzioni. Questi tratti resistono nel contesto italiano (nonostante la diffusa crisi istituzionale e di fiducia). Ci si chiede, allora, se sia possibile individuare meccanismi generativi del coinvolgimento giovanile andando ad analizzare le componenti micro-relazionali. A questo fine si descrivono gli esiti di uno studio su un campione di studenti universitari che ha permesso di integrare i tradizionali strumenti della survey con quelli della Network Analysis. Quel che emerge è l’effettiva incidenza di dinamiche micro-relazionali in grado di orientare specifici atteggiamenti di fiducia e solidarietà, a loro volta alla base di scelte di partecipazione. Emerge il ruolo particolarmente incisivo della presenza di legami deboli entro il core network degli studenti universitari, tratto relazionale che sembra tipizzare i giovani più coinvolti.
Il capitale sociale dei giovani
GOZZO, SIMONA MANUELA
2016-01-01
Abstract
La domanda da cui origina il lavoro si riferisce ad un dato contro-intuitivo, ma già noto sul piano nazionale, secondo cui i giovani presentano un livello di partecipazione medio-alto o comunque non problematico, a fronte di quella che in Italia si configura come una generale crisi occupazionale e della fiducia politico-istituzionale. L’ipotesi di fondo – supportata non solo da analisi su contesti nazionali – è che i giovani più istruiti siano forieri di una forma di capitale sociale che Newton (1999) definisce come "astratto", per cui fiducia e solidarietà derivano da conoscenze e capacità di adattamento ad una società che si configura come sempre più instabile e mutevole. Questa specifica categoria di giovani costituisce, d'altra parte, solitamente una porzione della popolazione che si attiva, propone interventi, socializza e ha un atteggiamento positivo nei confronti del prossimo e delle istituzioni. Questi tratti resistono nel contesto italiano (nonostante la diffusa crisi istituzionale e di fiducia). Ci si chiede, allora, se sia possibile individuare meccanismi generativi del coinvolgimento giovanile andando ad analizzare le componenti micro-relazionali. A questo fine si descrivono gli esiti di uno studio su un campione di studenti universitari che ha permesso di integrare i tradizionali strumenti della survey con quelli della Network Analysis. Quel che emerge è l’effettiva incidenza di dinamiche micro-relazionali in grado di orientare specifici atteggiamenti di fiducia e solidarietà, a loro volta alla base di scelte di partecipazione. Emerge il ruolo particolarmente incisivo della presenza di legami deboli entro il core network degli studenti universitari, tratto relazionale che sembra tipizzare i giovani più coinvolti.File | Dimensione | Formato | |
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