La città come forma del valore

The aim of this work is to highlight some elements of valuation that in the specific context of expropriation for public utilities, influence town planning process. The urban policy determines a reallocation of personal and social wealth that needs procedural instruments and a theoretic background able to identify correctly the values to translate in fair prices. The modification of prices map in real estate market, the diffusion/concentration of urban quality, the evolution of accessibility, new openings for business in urban transformations cause clashes between private interest and common good of the people and they can be reconciled by the systematic application of valuation in planning process. The work move from some consideration about positive/normative nature of evaluation and goes on comparing the formulation of the traditional paradigm with his operating usage, starting from innovation due to Carlo Forte towards the following new theory of value and capital proposed by the school of Catania inspired by an economic-causal approach. The need of a “new alliance” between social and individual dimension rises most frequently in town planning especially in the present social and economic context getting more and more complex and dynamic.

Il presente contributo ha come obiettivo l’esplicitazione di alcuni elementi della scienza delle valutazioni che, attraverso lo specifico ambito delle questioni espropriative, intervengono nella configurazione del processo di piano. Gli effetti redistributivi della ricchezza sociale e personale determinati dalle politiche territoriali richiedono una strumentazione procedurale ed un background teorico-metodologico adeguati alla identificazione dei valori e alla loro traduzione in prezzi. La modificazione della mappa dei valori immobiliari, la diffusione/concentrazione di qualità urbana, il ridisegno della accessibilità, le nuove opportunità di profitto connesse alle trasformazioni urbane generano conflitti tra interesse pubblico e privato che possono ricomporsi solo attraverso i giudizi di valore la cui attribuzione sistematica deve diventare prassi ordinaria del processo di piano. Lo studio prende le mosse da alcune considerazioni circa la natura positiva/normativa del giudizio di valore e prosegue con un’analisi comparata tra l’impostazione dottrinaria del paradigma serpieriano e la sua traduzione operativa a partire dal contributo innovatore di Carlo Forte nella direzione di quella che successivamente sarebbe diventata una nuova teoria del valore e del capitale, ad opera della scuola economico-causale di Catania con la quale il maestro napoletano aveva stabilito una produttiva attività di scambi. L’approccio procedurale che il Forte ha formalizzato nelle sue principali opere da una parte e la sua sensibilità verso la dimensione sociale del valore dall’altra, emergono nelle questioni oggi sempre più attuali della dialettica tra valori e valorizzazioni pubblico/private in un contesto economico-finanziario e socio-territoriale sempre più complesso e dinamico.