È un esercizio d’immaginazione quello disegnato da Vincenzo Latina a Siracusa, un racconto evocativo, un confronto riflesso in cui lo stesso angolo, la stessa pietra, la stessa luce e la stessa ombra mostrano due templi greci, paralleli, quasi gemelli, tanto incisi nell’origine ellenica dell’isola di Ortigia quanto presenti oggi; sostruzioni atee capaci di mantenere in vita forme visibili e invisibili suggestioni. Ma mentre il destino del dorico luogo di culto dedicato ad Athena sopravvive ancora riconoscibile ad un altro credo nella struttura della magnifica cattedrale barocca siracusana, costruendo una delle architetture più utilitaristiche della storia, è solo il misurato progetto d’ingresso all’Artemision che ci permette di immaginare con assonanze e rimandi, le giaciture, le misure, le forme originarie dei resti archeologici del tempio ionico fino ad oggi parzialmente visibili solo all’interno dell’edificio comunale che ne ruba la scena urbana presente.

Vincenzo Latina. Padiglione d'ingresso agli scavi del tempio Ionico -Siracusa ( Recensione critica di progetti a cura di Massimo Ferrari. In CASABELLA 814 , ANNO 2012 )

LATINA Vincenzo;
2012-01-01

Abstract

È un esercizio d’immaginazione quello disegnato da Vincenzo Latina a Siracusa, un racconto evocativo, un confronto riflesso in cui lo stesso angolo, la stessa pietra, la stessa luce e la stessa ombra mostrano due templi greci, paralleli, quasi gemelli, tanto incisi nell’origine ellenica dell’isola di Ortigia quanto presenti oggi; sostruzioni atee capaci di mantenere in vita forme visibili e invisibili suggestioni. Ma mentre il destino del dorico luogo di culto dedicato ad Athena sopravvive ancora riconoscibile ad un altro credo nella struttura della magnifica cattedrale barocca siracusana, costruendo una delle architetture più utilitaristiche della storia, è solo il misurato progetto d’ingresso all’Artemision che ci permette di immaginare con assonanze e rimandi, le giaciture, le misure, le forme originarie dei resti archeologici del tempio ionico fino ad oggi parzialmente visibili solo all’interno dell’edificio comunale che ne ruba la scena urbana presente.
2012
casabella; 814; artemision
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/62919
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