Sul versante di una letteratura altamente introspettiva e parallelamente alla raccolta di stampo naturalista "Processi verbali", Federico De Roberto offre con le novelle de L'Albero della Scienza un esempio del suo proposito di sperimentare contemporaneamente gli opposti ideali dell'impersonalità assoluta e dello psicologismo. Sottile indagatore dei retroscena delle anime, l'autore affronta per la prima volta, in maniera sistematica, uno dei suoi temi prediletti, l'Amore, non per una curiosità disinteressata e amena, ma piuttosto per un rovello drammatico che tende a smascherare e a smitizzare il significato di certe convenzioni, ponendo insieme degli interrogativi che interessano il codice dei valori sociali. Un'indagine lacerante e coinvolgente fatta di dialoghi arditi, intessuta di meditazioni, nel tentativo di raggiungere l'essenza della verità e le ragioni dell'umana infelicità. Questo interrogarsi e dissertare, però, invece di gonfiare le pagine analitiche di sicurezze sistematiche, apre la via a un relativismo quasi assoluto, ponendo l'autore in una linea letteraria tutt'altro che regionalistica e preludendo, allo stesso tempo, alla grande stagione narrativa che si aprirà con "L'Illusione", primo romanzo del ciclo degli Uzeda.

L’albero della Scienza: Federico De Roberto e le anatomie del cuore

CASTELLI, Rosario
2009-01-01

Abstract

Sul versante di una letteratura altamente introspettiva e parallelamente alla raccolta di stampo naturalista "Processi verbali", Federico De Roberto offre con le novelle de L'Albero della Scienza un esempio del suo proposito di sperimentare contemporaneamente gli opposti ideali dell'impersonalità assoluta e dello psicologismo. Sottile indagatore dei retroscena delle anime, l'autore affronta per la prima volta, in maniera sistematica, uno dei suoi temi prediletti, l'Amore, non per una curiosità disinteressata e amena, ma piuttosto per un rovello drammatico che tende a smascherare e a smitizzare il significato di certe convenzioni, ponendo insieme degli interrogativi che interessano il codice dei valori sociali. Un'indagine lacerante e coinvolgente fatta di dialoghi arditi, intessuta di meditazioni, nel tentativo di raggiungere l'essenza della verità e le ragioni dell'umana infelicità. Questo interrogarsi e dissertare, però, invece di gonfiare le pagine analitiche di sicurezze sistematiche, apre la via a un relativismo quasi assoluto, ponendo l'autore in una linea letteraria tutt'altro che regionalistica e preludendo, allo stesso tempo, alla grande stagione narrativa che si aprirà con "L'Illusione", primo romanzo del ciclo degli Uzeda.
2009
978-3-03911-858-8
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