Il pensiero cristiano come meramente religioso, ai livelli alti della produzione e della fruizione culturale, è solo un’immagine astratta e, quanto meno dal IV secolo in poi, la letteratura ecclesiastica non è mai del tutto priva di influenze filosofiche. A maggior ragione, le “radici” dei processi di razionalizzazione che conducono alla secolarizzazione degli studi sono riconoscibili già nei conflitti teologici che percorrono, nella Francia centro-settentrionale, l’età della riforma ecclesiastica e si palesano chiaramente nella fase più matura di tale periodo, cioè nella prima metà del XII secolo, quando nell’area parigina si realizzano le esperienze culturali e “di scuola” più disponibili all’innovazione. Dall'XI secolo riemerge un significato stratificato di "philosophia": già negli anonimi "Excerpta Isagogarum et Categoriarum" è intesa come "amor et studium uerae sapientiae", cioè di quella che per il cristiano è la Verità e la Sapienza in sé, tensione che tuttavia comprende il livello umano e razionale del sapere, per cui, sulla scia di Boezio e in virtù di un modello di classificazione delle scienze in cui si intravedono le ascendenze insieme stoicizzanti e aristotelizzanti della logica vetus, essa è distinta in tre parti, logica, che riguarda gli elementi e i modi del pensiero e del linguaggio, speculativa, che si occupa della natura delle cose, e attiva, de moribus.

Il risveglio di Mnêmosunê. La filosofia e la sua divisione nel XII secolo

MARTELLO, Concetto
2006-01-01

Abstract

Il pensiero cristiano come meramente religioso, ai livelli alti della produzione e della fruizione culturale, è solo un’immagine astratta e, quanto meno dal IV secolo in poi, la letteratura ecclesiastica non è mai del tutto priva di influenze filosofiche. A maggior ragione, le “radici” dei processi di razionalizzazione che conducono alla secolarizzazione degli studi sono riconoscibili già nei conflitti teologici che percorrono, nella Francia centro-settentrionale, l’età della riforma ecclesiastica e si palesano chiaramente nella fase più matura di tale periodo, cioè nella prima metà del XII secolo, quando nell’area parigina si realizzano le esperienze culturali e “di scuola” più disponibili all’innovazione. Dall'XI secolo riemerge un significato stratificato di "philosophia": già negli anonimi "Excerpta Isagogarum et Categoriarum" è intesa come "amor et studium uerae sapientiae", cioè di quella che per il cristiano è la Verità e la Sapienza in sé, tensione che tuttavia comprende il livello umano e razionale del sapere, per cui, sulla scia di Boezio e in virtù di un modello di classificazione delle scienze in cui si intravedono le ascendenze insieme stoicizzanti e aristotelizzanti della logica vetus, essa è distinta in tre parti, logica, che riguarda gli elementi e i modi del pensiero e del linguaggio, speculativa, che si occupa della natura delle cose, e attiva, de moribus.
2006
978-88-95104-07-2
logica; ontologia; etica
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/74744
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