The essay analyses the theme of body language as an instrument which communicates power. The context is that of persecution when Christians, often under duress, became guilty of repudiation and were forced to perform penitent acts and were excommunicated. The essay analyses the significance of these sanctions and dwells above all upon the rites of penitence which bend the spontaneous rhetorical expression of body language – weeping –to the rhetoric of a ritual by means of which the sinner expresses his repentance.

Il saggio analizza il tema del linguaggio del corpo come strumento di comunicazione del potere. Il contesto è quello delle persecuzioni quando i cristiani, costretti spesso con la violenza, diventavano colpevoli di abiura ed erano sottoposti a penitenza e scomunica. Il saggio analizza il significato di queste sanzioni, e si sofferma soprattutto sui riti di penitenza, per i quali dimostra l'esistenza di una retorica del linguaggio del corpo che piega una manifestazione spontanea di dolore -quale il pianto- alla retorica di un rito con il quale al peccatore si impone di dimostrare di essersi pentito.

Il corpo come linguaggio: tra teorie, pratiche e retorica

SARDELLA, Teresa
2013-01-01

Abstract

The essay analyses the theme of body language as an instrument which communicates power. The context is that of persecution when Christians, often under duress, became guilty of repudiation and were forced to perform penitent acts and were excommunicated. The essay analyses the significance of these sanctions and dwells above all upon the rites of penitence which bend the spontaneous rhetorical expression of body language – weeping –to the rhetoric of a ritual by means of which the sinner expresses his repentance.
2013
978-84-669-3490-9
Il saggio analizza il tema del linguaggio del corpo come strumento di comunicazione del potere. Il contesto è quello delle persecuzioni quando i cristiani, costretti spesso con la violenza, diventavano colpevoli di abiura ed erano sottoposti a penitenza e scomunica. Il saggio analizza il significato di queste sanzioni, e si sofferma soprattutto sui riti di penitenza, per i quali dimostra l'esistenza di una retorica del linguaggio del corpo che piega una manifestazione spontanea di dolore -quale il pianto- alla retorica di un rito con il quale al peccatore si impone di dimostrare di essersi pentito.
body-language-power; corpo-linguaggio-potere
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/75389
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