Il lavoro si propone di indagare la rappresentazione del corpo femminile e il rinnovamento che al cliché condiviso viene opposto dalla creatività della scrittura poetica. Se in ventitré secoli di pensiero medico non sembra sostanzialmente essere stata posta in discussione la convinzione ippocratea che il corpo femminile abbia una consistenza porosa e che tale permeabilità lo renda soggetto ad assorbire quei volumi d’acqua che non intaccano la consistenza del corpo maschile, più compatto ed asciutto – con la conseguente mobilitazione maschile di padri medici giudici e tutori pronti a intervenire per imporre alla donna liquida e tremolante quella norme e quella forma che naturalmente le mancano – Baudelaire, nelle sue Fleurs du Mal, introduce nell’immaginario maschile una donna asciutta e snella, dal « flanc d’athète » ma intatta nella propria femminilità e sensualità e pone fine al dimorfismo sessuale fra uomo e donna: il criterio di riconoscimento della bellezza ignora le differenze di genere e tutti i conseguenti corollari che teorizzavano ai sessi biologici finalità distinte, normative specifiche e complementarietà reciproca. Il corpo baudelairiano, ipersessuato ma libero dalle categorie sessuali, apre la strada alla modernità.

Baudelaire e la costruzione del corpo moderno

SIPALA, Carminella
2016-01-01

Abstract

Il lavoro si propone di indagare la rappresentazione del corpo femminile e il rinnovamento che al cliché condiviso viene opposto dalla creatività della scrittura poetica. Se in ventitré secoli di pensiero medico non sembra sostanzialmente essere stata posta in discussione la convinzione ippocratea che il corpo femminile abbia una consistenza porosa e che tale permeabilità lo renda soggetto ad assorbire quei volumi d’acqua che non intaccano la consistenza del corpo maschile, più compatto ed asciutto – con la conseguente mobilitazione maschile di padri medici giudici e tutori pronti a intervenire per imporre alla donna liquida e tremolante quella norme e quella forma che naturalmente le mancano – Baudelaire, nelle sue Fleurs du Mal, introduce nell’immaginario maschile una donna asciutta e snella, dal « flanc d’athète » ma intatta nella propria femminilità e sensualità e pone fine al dimorfismo sessuale fra uomo e donna: il criterio di riconoscimento della bellezza ignora le differenze di genere e tutti i conseguenti corollari che teorizzavano ai sessi biologici finalità distinte, normative specifiche e complementarietà reciproca. Il corpo baudelairiano, ipersessuato ma libero dalle categorie sessuali, apre la strada alla modernità.
2016
978-88-548-9133-3
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/81848
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