Nella topica periodizzazione storico-critica della carriera narrativa del Verga, i cosiddetti romanzi fiorentini rivestono notoriamente un ruolo cruciale, sia sul piano dell’acquisizione di una poetica realista, sia sul fronte della conquista di una lingua letteraria sopraregionale. Nella carriera letteraria di Verga ci sono due binari di scrittura, praticati costantemente: il filone sentimentale e intimista per mantenersi, e il filone veristico per sperimentare e crescere artisticamente. In questa dinamica Eva si rivela testo pilota della delocalizzazione linguistica e tematica e della progressiva tosco-italianizzazione, che si sarebbe risolta nelle due direzioni solo apparentemente divergenti dell’«etnificazione» su base prima fiorentina, appunto con Eva (1873) e poi, quasi simultaneamente, siciliana, con Nedda (1874). La digitalizzazione degli autografi, frutto della parziale alterazione dell’assetto inventariale e materiale delle carte verghiane per favorire la fruizione del destinatario, rivela la competente mediazione culturale del bibliotecario, che prefigura nuovi ruoli per questa importante figura di operatore dei beni culturali.

Il romanzo più fiorentino di Giovanni Verga

ALFIERI, Gabriella
2011-01-01

Abstract

Nella topica periodizzazione storico-critica della carriera narrativa del Verga, i cosiddetti romanzi fiorentini rivestono notoriamente un ruolo cruciale, sia sul piano dell’acquisizione di una poetica realista, sia sul fronte della conquista di una lingua letteraria sopraregionale. Nella carriera letteraria di Verga ci sono due binari di scrittura, praticati costantemente: il filone sentimentale e intimista per mantenersi, e il filone veristico per sperimentare e crescere artisticamente. In questa dinamica Eva si rivela testo pilota della delocalizzazione linguistica e tematica e della progressiva tosco-italianizzazione, che si sarebbe risolta nelle due direzioni solo apparentemente divergenti dell’«etnificazione» su base prima fiorentina, appunto con Eva (1873) e poi, quasi simultaneamente, siciliana, con Nedda (1874). La digitalizzazione degli autografi, frutto della parziale alterazione dell’assetto inventariale e materiale delle carte verghiane per favorire la fruizione del destinatario, rivela la competente mediazione culturale del bibliotecario, che prefigura nuovi ruoli per questa importante figura di operatore dei beni culturali.
2011
978-88-6164-175-4
Verga; Autografi; Edizione digitale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/81978
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