Introduzione. In Sicilia è stata per la prima volta valutata l’efficacia contro Legionella pneumophila della monoclorammina nella bonifica degli impianti di distribuzione dell’acqua calda sanitaria di due nosocomi: uno molto vecchio - “Ospedale Umberto I” (Siracusa) - e uno di più recente costruzione - “Nuovo Ospedale di Lentini” (Lentini, SR). Entrambi gli ospedali ricevono acqua clorata da due differenti acquedotti municipali e utilizzano boiler per l’accumulo e il riscaldamento dell’acqua calda sanitaria. La scelta di utilizzare la monoclorammina è giustificata dal fatto che le misure di bonifica adottate in precedenza hanno avuto efficacia esclusivamente nel breve termine (iperclorazione e shock termico) o non hanno avuto alcuna efficacia (perossido di idrogeno, utilizzato solo nel Nuovo Ospedale di Lentini). Infine, l’applicazione dei filtri terminali nei reparti ad alto rischio si è rivelato un sistema efficace nel lungo termine ma estremamente costoso. Metodi. Sono stati installati 3 impianti generatori di monoclorammina sulle reti di acqua calda sanitaria: 2 all’Ospedale Umberto I (uno per ciascuna centrale idrica di produzione dell’acqua calda sanitaria: avancorpo e corpo posteriore) e 1 al Nuovo Ospedale di Lentini (una sola centrale idrica di produzione di acqua calda sanitaria). In entrambi gli ospedali sono stati identificati i punti di prelievo più significativi (mandata, ricircolo e almeno un punto per ciascun piano e per ciascuna U.O.), per un totale di 24 a Siracusa (12 punti di prelievo serviti dalla centrale termica dell’avancorpo e 12 serviti dal corpo posteriore) e 13 a Lentini. Gli stessi punti sono stati campionati prima dell’avvio della disinfezione con monoclorammina e, successivamente, ogni mese per 6 mesi. Per ciascun punto si è proceduto alla ricerca di Legionella spp., alla rilevazione della carica batterica totale (CBT a 22°C e a 37°C) e alla determinazione dei parametri chimico-fisici dell’acqua, nonché della concentrazione di specifici sottoprodotti della disinfezione (cloroformio, bromoformio, dibromoclorometano, bromodiclorometano, THM totali, ioni ammonio, nitrito, nitrato). Risultati. Prima dell’avvio della disinfezione mediante monoclorammina, il 100% dei punti esaminati risultava positivo a L. pneumophila SG3 o SG6, con cariche comprese tra 103 e 105 UFC/L, e con CBT a 22°C che in alcuni punti superava 104 UFC/ml. In entrambi gli ospedali, la concentrazione media di monoclorammina è stata mantenuta attorno a 2.0 – 2.5 mg/L. Dopo 1 mese dall’avvio della disinfezione, in entrambi gli ospedali la percentuale dei punti positivi era pari a 0%, con una carica media di L. pneumophila <102 UFC/L e di CBT pari a 0 UFC/ml. In particolare, nel “Nuovo Ospedale di Lentini” già dopo una settimana dall’avvio della disinfezione la percentuale dei punti positivi era scesa all’8%, con una carica media di L. pneumophila <103 UFC/L. Nello stesso ospedale, il fermo temporaneo dell’impianto di disinfezione ha comportato, già dopo 15 giorni, una elevazione della carica di Legionella tra 102 e 103 UFC/L. Tali valori sono scesi nuovamente a <102 UFC/L 15 giorni dopo la riattivazione dell’impianto. I parametri chimico-fisici, nonché la concentrazione dei sottoprodotti della disinfezione in entrambi gli ospedali sono rimasti invariati. Conclusioni. L’applicazione in continuo della monoclorammina si è dimostrata estremamente efficace nel controllo a breve, medio e lungo termine della colonizzazione degli impianti da parte di L. pneumophila. Inoltre, in entrambe le strutture esaminate le condizioni di potabilità dell’acqua sono state mantenute e non si è rilevata alcuna elevazione della concentrazione di sottoprodotti della disinfezione.

Controllo della contaminazione da Legionella mediante monoclorammina. L'esperienza positiva di un vecchio e un nuovo ospedale.

CONIGLIO, MARIA ANNA;
2014-01-01

Abstract

Introduzione. In Sicilia è stata per la prima volta valutata l’efficacia contro Legionella pneumophila della monoclorammina nella bonifica degli impianti di distribuzione dell’acqua calda sanitaria di due nosocomi: uno molto vecchio - “Ospedale Umberto I” (Siracusa) - e uno di più recente costruzione - “Nuovo Ospedale di Lentini” (Lentini, SR). Entrambi gli ospedali ricevono acqua clorata da due differenti acquedotti municipali e utilizzano boiler per l’accumulo e il riscaldamento dell’acqua calda sanitaria. La scelta di utilizzare la monoclorammina è giustificata dal fatto che le misure di bonifica adottate in precedenza hanno avuto efficacia esclusivamente nel breve termine (iperclorazione e shock termico) o non hanno avuto alcuna efficacia (perossido di idrogeno, utilizzato solo nel Nuovo Ospedale di Lentini). Infine, l’applicazione dei filtri terminali nei reparti ad alto rischio si è rivelato un sistema efficace nel lungo termine ma estremamente costoso. Metodi. Sono stati installati 3 impianti generatori di monoclorammina sulle reti di acqua calda sanitaria: 2 all’Ospedale Umberto I (uno per ciascuna centrale idrica di produzione dell’acqua calda sanitaria: avancorpo e corpo posteriore) e 1 al Nuovo Ospedale di Lentini (una sola centrale idrica di produzione di acqua calda sanitaria). In entrambi gli ospedali sono stati identificati i punti di prelievo più significativi (mandata, ricircolo e almeno un punto per ciascun piano e per ciascuna U.O.), per un totale di 24 a Siracusa (12 punti di prelievo serviti dalla centrale termica dell’avancorpo e 12 serviti dal corpo posteriore) e 13 a Lentini. Gli stessi punti sono stati campionati prima dell’avvio della disinfezione con monoclorammina e, successivamente, ogni mese per 6 mesi. Per ciascun punto si è proceduto alla ricerca di Legionella spp., alla rilevazione della carica batterica totale (CBT a 22°C e a 37°C) e alla determinazione dei parametri chimico-fisici dell’acqua, nonché della concentrazione di specifici sottoprodotti della disinfezione (cloroformio, bromoformio, dibromoclorometano, bromodiclorometano, THM totali, ioni ammonio, nitrito, nitrato). Risultati. Prima dell’avvio della disinfezione mediante monoclorammina, il 100% dei punti esaminati risultava positivo a L. pneumophila SG3 o SG6, con cariche comprese tra 103 e 105 UFC/L, e con CBT a 22°C che in alcuni punti superava 104 UFC/ml. In entrambi gli ospedali, la concentrazione media di monoclorammina è stata mantenuta attorno a 2.0 – 2.5 mg/L. Dopo 1 mese dall’avvio della disinfezione, in entrambi gli ospedali la percentuale dei punti positivi era pari a 0%, con una carica media di L. pneumophila <102 UFC/L e di CBT pari a 0 UFC/ml. In particolare, nel “Nuovo Ospedale di Lentini” già dopo una settimana dall’avvio della disinfezione la percentuale dei punti positivi era scesa all’8%, con una carica media di L. pneumophila <103 UFC/L. Nello stesso ospedale, il fermo temporaneo dell’impianto di disinfezione ha comportato, già dopo 15 giorni, una elevazione della carica di Legionella tra 102 e 103 UFC/L. Tali valori sono scesi nuovamente a <102 UFC/L 15 giorni dopo la riattivazione dell’impianto. I parametri chimico-fisici, nonché la concentrazione dei sottoprodotti della disinfezione in entrambi gli ospedali sono rimasti invariati. Conclusioni. L’applicazione in continuo della monoclorammina si è dimostrata estremamente efficace nel controllo a breve, medio e lungo termine della colonizzazione degli impianti da parte di L. pneumophila. Inoltre, in entrambe le strutture esaminate le condizioni di potabilità dell’acqua sono state mantenute e non si è rilevata alcuna elevazione della concentrazione di sottoprodotti della disinfezione.
2014
Legionella, monoclorammina, ospedali
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/100165
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