Affacciarsi sui mondi culturali che Dante ha frequentato, nelle sue avventure di lettore ricco di domande e pronto sempre a riformulare convinzioni e prospettive, resta una condizione obbligata per apprezzare davvero la sua poesia, dalla giovanile ma non ingenua "Vita nova" fino alle complesse stratificazioni del poema sacro. La valorizzazione della memoria personale, il messaggio morale e politico intrecciato all'autobiografia, il procedimento allegorico dalle forti suggestioni rivelano tutto il loro spessore quando li si riavvicina agli orizzonti filosofici e letterari entro cui originariamente si svilupparono prendendo forza e forma. Ed è grazie all'esplorazione di queste premesse che i testi danteschi, lungi dall'appiattirsi sui sistemi dell'epoca, appaiono anche nella loro spinta in avanti, che usufruisce della tradizione per conquiste ulteriori, secondo una tesa dialettica di continuità e innovazione. Su questa falsariga, il volume esamina il ruolo della memoria nella "Vita nova", la personificazione nella "Vita nova" e nelle rime, le implicazioni allegoriche del primo canto dell'Inferno. A chiusura, una ricostruzione dell'originale lettura che di Dante ha proposto Giuseppe Ungaretti.
Occasioni dantesche
CRISTALDI, Sergio Alfio Maria
2004-01-01
Abstract
Affacciarsi sui mondi culturali che Dante ha frequentato, nelle sue avventure di lettore ricco di domande e pronto sempre a riformulare convinzioni e prospettive, resta una condizione obbligata per apprezzare davvero la sua poesia, dalla giovanile ma non ingenua "Vita nova" fino alle complesse stratificazioni del poema sacro. La valorizzazione della memoria personale, il messaggio morale e politico intrecciato all'autobiografia, il procedimento allegorico dalle forti suggestioni rivelano tutto il loro spessore quando li si riavvicina agli orizzonti filosofici e letterari entro cui originariamente si svilupparono prendendo forza e forma. Ed è grazie all'esplorazione di queste premesse che i testi danteschi, lungi dall'appiattirsi sui sistemi dell'epoca, appaiono anche nella loro spinta in avanti, che usufruisce della tradizione per conquiste ulteriori, secondo una tesa dialettica di continuità e innovazione. Su questa falsariga, il volume esamina il ruolo della memoria nella "Vita nova", la personificazione nella "Vita nova" e nelle rime, le implicazioni allegoriche del primo canto dell'Inferno. A chiusura, una ricostruzione dell'originale lettura che di Dante ha proposto Giuseppe Ungaretti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.