La classificazione degli interessi legittimi che la tradizione ci ha consegnato si impernia, fondamentalmente, sul binomio interesse legittimo oppositivo-interesse legittimo pretensivo, e non è dubbio che, proprio, tale binomio - recepito "universalmente", dalla dottrina e dalla giurisprudenza - abbia svolto un ruolo decisivo nell'evoluzione del processo amministrativo c. d. d'impugnazione ed abbia, più di recente, dato il suo contributo anche nel campo della responsabilità civile della pubblica amministrazione. A ben guardare, tuttavia, quello stesso binomio non si presenta "allineato" alle classificazioni dei poteri, dei procedimenti, dei provvedimenti amministrativi oggi più diffuse, le quali risultano ben più articolate della più comune classificazione degli interessi legittimi; inoltre, i corni di quel binomio sono così ampi da riuscire ad inglobare - talvolta, peraltro, forzatamente - ogni genere di interesse (sostanziale) che "dialoga" con il potere amministrativo. Proprio quest'ultimo profilo, anziché sembrare all'autore un pregio, appare un limite, se non altro perché non riesce a dare un volto, un nomen, a svariate figure di interessi legittimi che, per via della pluriennale esperienza giurisprudenziale, hanno ormai acquisito una ben precisa fisionomia e, per tale ragione, a cogliere le specificità di ciascuna di esse. Quel binomio rischia, pertanto, di diventare fonte di possibili equivoci ma, soprattutto, attenua la sua funzione "orientativa" nei confronti dell'interprete in ordine all'applicazione (o alla non applicazione) dei regimi giuridici, funzione che, ad avviso dell'autore, dovrebbe contraddistinguere le classificazioni e le (correlative) definizioni giuridiche. Muovendo da queste premesse, pur nella consapevolezza delle diffcoltà dell'impresa e della (possibile) provvisorietà dei suoi risultati, l'autore arriva a proporre una nuova classificazione degli interessi legittimi, la quale vorrebbe mostrarsi più aderente alle classificazioni dei poteri, dei procedimenti, dei provvedimenti amministrativi oggi in uso e più capace di "orientare" l'interprete, specie nell'applicazione degli istituti che più direttamente coinvolgono gli interessi legittimi.

Tipologia degli interessi legittimi e forme di tutela

SPAMPINATO, Biagio
2010-01-01

Abstract

La classificazione degli interessi legittimi che la tradizione ci ha consegnato si impernia, fondamentalmente, sul binomio interesse legittimo oppositivo-interesse legittimo pretensivo, e non è dubbio che, proprio, tale binomio - recepito "universalmente", dalla dottrina e dalla giurisprudenza - abbia svolto un ruolo decisivo nell'evoluzione del processo amministrativo c. d. d'impugnazione ed abbia, più di recente, dato il suo contributo anche nel campo della responsabilità civile della pubblica amministrazione. A ben guardare, tuttavia, quello stesso binomio non si presenta "allineato" alle classificazioni dei poteri, dei procedimenti, dei provvedimenti amministrativi oggi più diffuse, le quali risultano ben più articolate della più comune classificazione degli interessi legittimi; inoltre, i corni di quel binomio sono così ampi da riuscire ad inglobare - talvolta, peraltro, forzatamente - ogni genere di interesse (sostanziale) che "dialoga" con il potere amministrativo. Proprio quest'ultimo profilo, anziché sembrare all'autore un pregio, appare un limite, se non altro perché non riesce a dare un volto, un nomen, a svariate figure di interessi legittimi che, per via della pluriennale esperienza giurisprudenziale, hanno ormai acquisito una ben precisa fisionomia e, per tale ragione, a cogliere le specificità di ciascuna di esse. Quel binomio rischia, pertanto, di diventare fonte di possibili equivoci ma, soprattutto, attenua la sua funzione "orientativa" nei confronti dell'interprete in ordine all'applicazione (o alla non applicazione) dei regimi giuridici, funzione che, ad avviso dell'autore, dovrebbe contraddistinguere le classificazioni e le (correlative) definizioni giuridiche. Muovendo da queste premesse, pur nella consapevolezza delle diffcoltà dell'impresa e della (possibile) provvisorietà dei suoi risultati, l'autore arriva a proporre una nuova classificazione degli interessi legittimi, la quale vorrebbe mostrarsi più aderente alle classificazioni dei poteri, dei procedimenti, dei provvedimenti amministrativi oggi in uso e più capace di "orientare" l'interprete, specie nell'applicazione degli istituti che più direttamente coinvolgono gli interessi legittimi.
2010
9788834809372
oppositivo; pretensivo; classificazione
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