CITIES SPACES LIBRARIES

The issue of building a library has not changed in spite of network globalization and the hypotheses that have been put forward concerning virtual libraries. In time the collection has been increasing in size, the layout and filing systems are changing, technology is updated, the functions of the areas are being enriched and human behaviour is continuously modifying.Yet again, architecture interprets these transformations and proposes the most suitable solutions.The experience of the last thirty years is reviewed not neglecting to expose the numerous interests that contribute to establish the formula for the ”library phenomenon”.From 1981 to 2011, from Erskine to Behnisch, from Rogers to Foster, from «Black Diamond» to the Utrecht University Library of Arets.

Malgrado la mondializzazione della rete e tutte le relative ipotesi sugli impianti virtuali, il problema di costruire l’edificio della biblioteca permane inalterato. Con il procedere del tempo, aumenta la consistenza delle collezioni, muta il tipo di sistemazione, cambiano via via i supporti e le tecniche, si arricchiscono di funzioni i luoghi deputati, si modificano i comportamenti umani. Ancora una volta l’architettura interpreta queste trasformazioni e prospetta le soluzioni più adeguate.Dopo la presentazione del quadro evolutivo, si passa in rassegna l’esperienza degli ultimi trent’anni attraverso la schedatura di edifici esemplari – valutazioni sull’architettura dei singoli impianti e sull’articolazione funzionale e spaziale del servizio – non tralasciando di esporre gli interessi plurimi che concorrono a definire la formula del «fenomeno biblioteca».Dal 1981 al 2011, da Erskine a Behnisch, da Rogers a Foster, dal «Black Diamond» all’Utrecht University Library di Arets.Il volume accompagna la mostra itinerante dal titolo Cities Spaces Libraries 1981-2011 dello stesso autore.