During the 20th century the theme of fragmentation, symbol of modernity, is linked with the transformation of the concept of totality that has started since romanticism. Out of this reflection new strategies of figurations are generated. Stated in her absence, the utopia of totality originates in the perception of the deconstruction of any organic, total hypothesis. This perception is hidden in the signs of disintegration, dynamic enagrams of a world in dissolution. In this sense, the fragment becomes an autonomous unit, part of a dissolved totality. The close-reading of works, where we can find the broken unity of the form and the onset of fragmentation (from Adalbert Stifter, Hugo von Hofmannsthal, Georg Trakl and Franz Janowitz to Arnold Schönberg and Wassily Kandinsky), highlights the onset of new figures and images. Even though they represent the wound of fragmentation, they also manage to rebuilt a new space for the man who lives in a precarious and torn modernity.
Nel XX secolo, il discorso della frammentazione e della disgregazione, segnatura della modernità, si salda con la trasformazione del concetto di totalità in atto sin dal romanticismo, dando origine a nuove strategie della figurazione. Enunciata in assenza, l’utopia della totalità prende corpo nella percezione dell’impossibilità di ogni ipotesi a carattere organico, totalitaristico, e s’inscrive nella dimensione dell’utopia, celandosi aporeticamente nella lacerazione dei segni, engramma dinamico di un mondo in dissoluzione. Una cartografia del fenomeno dell’autonomizzazione del frammento da un tutto decostruito segna il momento storico delle periperzie della modernità novecentesca, a cui tale studio è dedicato. Dall’indagine di opere che partendo dal frammento elaborano euristicamente la disgregazione dell’unità infranta della forma (da Adalbert Stifter e Hugo von Hofmannsthal a Georg Trakl e Franz Janowitz, per finire con Arnold Schönberg e Wassily Kandinsky), emergono nuove figure, nuove immagini che recano la ferita della frattura, la segnatura del frammentario, ma riescono a ricostruire uno spazio di senso per l’uomo che vive nelle regioni di una precaria e lacerata modernità.
FragmentenSchrift. Über die Zersplitterung der Totalität in der Moderne
PULVIRENTI, Grazia
2008-01-01
Abstract
Nel XX secolo, il discorso della frammentazione e della disgregazione, segnatura della modernità, si salda con la trasformazione del concetto di totalità in atto sin dal romanticismo, dando origine a nuove strategie della figurazione. Enunciata in assenza, l’utopia della totalità prende corpo nella percezione dell’impossibilità di ogni ipotesi a carattere organico, totalitaristico, e s’inscrive nella dimensione dell’utopia, celandosi aporeticamente nella lacerazione dei segni, engramma dinamico di un mondo in dissoluzione. Una cartografia del fenomeno dell’autonomizzazione del frammento da un tutto decostruito segna il momento storico delle periperzie della modernità novecentesca, a cui tale studio è dedicato. Dall’indagine di opere che partendo dal frammento elaborano euristicamente la disgregazione dell’unità infranta della forma (da Adalbert Stifter e Hugo von Hofmannsthal a Georg Trakl e Franz Janowitz, per finire con Arnold Schönberg e Wassily Kandinsky), emergono nuove figure, nuove immagini che recano la ferita della frattura, la segnatura del frammentario, ma riescono a ricostruire uno spazio di senso per l’uomo che vive nelle regioni di una precaria e lacerata modernità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.