Nell'era contemporanea, caratterizzata dal mito e dalla realtàdella globalizzazione, l'approccio storiografico di tipo «nazionalistico» non sembra più sufficiente a comprendere appieno la realtapolitica dell'Antico Regime. Soprattutto nell'ultima decade, la comunità degli storici ha manifestato un sempre più diffuso scetticismo nei confronti della storia nazionale. Parecchi critici notano tra l'altro, e spesso a ragion veduta, che le entità regionali, locali e periferiche dell'Evo Moderno non possono essere ignorate dallo storico,perché ciò limiterebbe la possibilità di un'efficace analisi dellareale dialettica socio-politica in atto. Queste osservazioni derivanodirettamente dal piano della riflessione intellettuale sulla specificitàdel «locale», che ha notevolmente contribuito ad affinare le conoscenzesul funzionamento differenziato delle società e delle culture. Dentro questo nuovo, complicato ed ambizioso clima culturale, il presente volume si limita ad analizzare i rapporti politici tra laFrancia e le Sicilie durante il Settecento, allargando perciò il fuocodell'attenzione dalla Spagna alla sorella d'Oltralpe ed inquadrandole loro azioni entro proposte istituzionali e sociali molto diverse.L'indirizzo generale di quelle relazioni prese corpo durante la guerra di Successone spagnola e fu reso concreto dalla presenza molto forte di Luigi XIV. Perciò, nella formula adottata come sottotitolo di questo libro, quando ci si riferisce allo Stato, si distingue tra il significato che il concetto aveva in quegli anni aMadrid, a Parigi ed a Vienna. Proprio a causa delle nette differenze,la terza soluzione (vicende militari a parte), finì per prevalere,poichè rinviava a contenuti moderni, che tuttavia non erano legatiai pessimi precedenti spagnoli, nè a quelli francesi, troppo impegnativi,e troppo sgraditi alle forze del dominante sistema parassitariolocale. La prospettiva qui apertasi snoda lungo sei capitoli, che intendono mettere in rilievo l'importanzadelle «connessioni» multiple tra le storie di questi antichiStati europei. Partendo da un episodio «rimosso» dalla storiografiasul Mezzogiorno d'Italia, relativo al breve governo di Luigi XIVsulle Sicilie durante i primi anni della guerra di successione spagnola,si perviene alla conclusione secondo cui durante tutto il secolo ipercorsi delle due nazioni non seguirono strade diverse, ma essis'incrociarono a più riprese, tanto da apparire alla fine fortementeintrecciati.

La Francia e le Sicilie. Stato e disgregazione sociale nel Mezzogiorno d'Italia da Luigi XIV alla Rivoluzione

TUFANO, Salvatore Roberto
2009-01-01

Abstract

Nell'era contemporanea, caratterizzata dal mito e dalla realtàdella globalizzazione, l'approccio storiografico di tipo «nazionalistico» non sembra più sufficiente a comprendere appieno la realtapolitica dell'Antico Regime. Soprattutto nell'ultima decade, la comunità degli storici ha manifestato un sempre più diffuso scetticismo nei confronti della storia nazionale. Parecchi critici notano tra l'altro, e spesso a ragion veduta, che le entità regionali, locali e periferiche dell'Evo Moderno non possono essere ignorate dallo storico,perché ciò limiterebbe la possibilità di un'efficace analisi dellareale dialettica socio-politica in atto. Queste osservazioni derivanodirettamente dal piano della riflessione intellettuale sulla specificitàdel «locale», che ha notevolmente contribuito ad affinare le conoscenzesul funzionamento differenziato delle società e delle culture. Dentro questo nuovo, complicato ed ambizioso clima culturale, il presente volume si limita ad analizzare i rapporti politici tra laFrancia e le Sicilie durante il Settecento, allargando perciò il fuocodell'attenzione dalla Spagna alla sorella d'Oltralpe ed inquadrandole loro azioni entro proposte istituzionali e sociali molto diverse.L'indirizzo generale di quelle relazioni prese corpo durante la guerra di Successone spagnola e fu reso concreto dalla presenza molto forte di Luigi XIV. Perciò, nella formula adottata come sottotitolo di questo libro, quando ci si riferisce allo Stato, si distingue tra il significato che il concetto aveva in quegli anni aMadrid, a Parigi ed a Vienna. Proprio a causa delle nette differenze,la terza soluzione (vicende militari a parte), finì per prevalere,poichè rinviava a contenuti moderni, che tuttavia non erano legatiai pessimi precedenti spagnoli, nè a quelli francesi, troppo impegnativi,e troppo sgraditi alle forze del dominante sistema parassitariolocale. La prospettiva qui apertasi snoda lungo sei capitoli, che intendono mettere in rilievo l'importanzadelle «connessioni» multiple tra le storie di questi antichiStati europei. Partendo da un episodio «rimosso» dalla storiografiasul Mezzogiorno d'Italia, relativo al breve governo di Luigi XIVsulle Sicilie durante i primi anni della guerra di successione spagnola,si perviene alla conclusione secondo cui durante tutto il secolo ipercorsi delle due nazioni non seguirono strade diverse, ma essis'incrociarono a più riprese, tanto da apparire alla fine fortementeintrecciati.
2009
978-88-6419-028-0
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/101309
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