A fluid and liminal genre 'par excellence', the sensation novel shares with ‘high literature’ stylistic features, techniques of construction of diegesis and characters, and much more. At the same time, it is specifically related to forms of popular and mass literature which, since their beginnings, have elicited opposite responses from the critics and the public at large, mostly due to its capacity to call forth ‘immediate’ feeelings and emotions from the most culturally naïve readers. Also defined the 'electric novel' for its capacity to express the sense of continuous and rapid change, violent emotions, and excitement – which according to Victorian critics characterize the very experience of modernity –, in the 1860s and 1870s this narrative genre met with both an extraordinary public success and the virulent attacks of official criticism for its ‘scandalous’ disputation of dominant social and gender models. Particularly disturbing were for the establishment the ways in which sensation novelists represented the new (anti)heroines: charmingly dangerous women, able to sexually attract men and to subject them, while at the same time themselves feeling passion and desire; females portrayed (or perceived) as criminals, murderesses, adulteresses, madwomen, and all in all as domestic demons – rather than angels –, ready both to violate behavioural and female propriety standards and to endanger the social order, even at the risk of making true the cultural oxymorons of the 'unwomanly woman' and of 'female violence'. Besides analyzing in full this extraordinary cultural and literary phenomenon, the present volume proposes a well-grounded reconstruction/ interpretation of its peculiarities and of the deviant models of womanhood it presents. At the same time, the volume offers a wide range of significant Victorian critical and narrative texts, which have been selected and translated both because of their exemplary value, and in order to make available at least selected passages of works no longer published, some utterly forgotten and some known only to scholars.

Genere fluido e liminale per eccellenza, il sensation novel condivide stilemi narrativi, tecniche di costruzione della diegesi e dei personaggi e altro ancora con la high literature, mentre al contempo si riallaccia più specificamente a forme di letteratura popolare e di massa che fin dal loro insorgere dividono nel giudizio pubblico e critica per la loro capacità di suscitare emozioni e sentimenti ‘immediati’ nei lettori più culturalmente naïve. Non a caso definito anche electric novel per la sua attitudine a condensare con compiuta ed efficace immediatezza il senso di continuo e rapido cambiamento, di violente emozioni e di eccitazione che secondo la critica coeva caratterizzano l’esperienza stessa della modernità, questo genere narrativo percorre negli anni ’60 -’70 dell’800 una spettacolare parabola segnata da uno straordinario successo di pubblico e dai feroci attacchi della critica ufficiale per la sua ‘scandalosa’ messa in discussione di modelli sociali e di genere dominanti. Particolarmente disturbanti risultavano per l’establisment le modalità di rappresentazione delle nuove (anti)eroine, donne perigliosamente affascinanti, in grado di attrarre gli uomini e di piegarli al proprio volere suscitando in loro desideri implicitamente sessuali, e capaci altresì di provare esse stesse desiderio e passione; donne raffigurate (o percepite) come criminali, assassine, adultere, folli e in definitiva come demoni – piuttosto che angeli – domestici, pronte egualmente a violare i codici comportamentali e gli standard del decoro femminile e a minacciare l’ordine sociale, anche a costo di tradurre in realtà gli ossimori culturali della unwomanly woman e della ‘violenza delle donne’. Di tale straordinario fenomeno culturale e letterario si pone come testimonianza il presente volume che, accanto a un’articolata ricostruzione/ interpretazione delle sue specificità e dei modelli devianti di femminilità che propone, presenta un’ampia gamma di testi critici e narrativi significativi, selezionati in ragione del loro valore esemplare riguardo alle questioni trattate e con l’intento di recuperare e di rendere fruibili almeno singoli passi anche di opere oggi non più edite, alcune dimenticate, altre note solo a una ristretta cerchia di specialisti.

Criminali, assassine, adultere, degenerate...folli? Rappresentazioni del femminile nel "sensation novel": i testi e il contesto

PERSICO, Gemma
2008-01-01

Abstract

A fluid and liminal genre 'par excellence', the sensation novel shares with ‘high literature’ stylistic features, techniques of construction of diegesis and characters, and much more. At the same time, it is specifically related to forms of popular and mass literature which, since their beginnings, have elicited opposite responses from the critics and the public at large, mostly due to its capacity to call forth ‘immediate’ feeelings and emotions from the most culturally naïve readers. Also defined the 'electric novel' for its capacity to express the sense of continuous and rapid change, violent emotions, and excitement – which according to Victorian critics characterize the very experience of modernity –, in the 1860s and 1870s this narrative genre met with both an extraordinary public success and the virulent attacks of official criticism for its ‘scandalous’ disputation of dominant social and gender models. Particularly disturbing were for the establishment the ways in which sensation novelists represented the new (anti)heroines: charmingly dangerous women, able to sexually attract men and to subject them, while at the same time themselves feeling passion and desire; females portrayed (or perceived) as criminals, murderesses, adulteresses, madwomen, and all in all as domestic demons – rather than angels –, ready both to violate behavioural and female propriety standards and to endanger the social order, even at the risk of making true the cultural oxymorons of the 'unwomanly woman' and of 'female violence'. Besides analyzing in full this extraordinary cultural and literary phenomenon, the present volume proposes a well-grounded reconstruction/ interpretation of its peculiarities and of the deviant models of womanhood it presents. At the same time, the volume offers a wide range of significant Victorian critical and narrative texts, which have been selected and translated both because of their exemplary value, and in order to make available at least selected passages of works no longer published, some utterly forgotten and some known only to scholars.
2008
978-8860670885
Genere fluido e liminale per eccellenza, il sensation novel condivide stilemi narrativi, tecniche di costruzione della diegesi e dei personaggi e altro ancora con la high literature, mentre al contempo si riallaccia più specificamente a forme di letteratura popolare e di massa che fin dal loro insorgere dividono nel giudizio pubblico e critica per la loro capacità di suscitare emozioni e sentimenti ‘immediati’ nei lettori più culturalmente naïve. Non a caso definito anche electric novel per la sua attitudine a condensare con compiuta ed efficace immediatezza il senso di continuo e rapido cambiamento, di violente emozioni e di eccitazione che secondo la critica coeva caratterizzano l’esperienza stessa della modernità, questo genere narrativo percorre negli anni ’60 -’70 dell’800 una spettacolare parabola segnata da uno straordinario successo di pubblico e dai feroci attacchi della critica ufficiale per la sua ‘scandalosa’ messa in discussione di modelli sociali e di genere dominanti. Particolarmente disturbanti risultavano per l’establisment le modalità di rappresentazione delle nuove (anti)eroine, donne perigliosamente affascinanti, in grado di attrarre gli uomini e di piegarli al proprio volere suscitando in loro desideri implicitamente sessuali, e capaci altresì di provare esse stesse desiderio e passione; donne raffigurate (o percepite) come criminali, assassine, adultere, folli e in definitiva come demoni – piuttosto che angeli – domestici, pronte egualmente a violare i codici comportamentali e gli standard del decoro femminile e a minacciare l’ordine sociale, anche a costo di tradurre in realtà gli ossimori culturali della unwomanly woman e della ‘violenza delle donne’. Di tale straordinario fenomeno culturale e letterario si pone come testimonianza il presente volume che, accanto a un’articolata ricostruzione/ interpretazione delle sue specificità e dei modelli devianti di femminilità che propone, presenta un’ampia gamma di testi critici e narrativi significativi, selezionati in ragione del loro valore esemplare riguardo alle questioni trattate e con l’intento di recuperare e di rendere fruibili almeno singoli passi anche di opere oggi non più edite, alcune dimenticate, altre note solo a una ristretta cerchia di specialisti.
Victorian literature; sensation novel; womanhood; deviancy; narrativa sensazionalista; donna; devianza
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/101321
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