Un pamphlet tagliente che smaschera le ipocrisie ideologiche annidate nella parola ‘paesaggio’. Le dosi massicce di ‘verde’, ‘ecologia’, ‘sostenibilità’, ‘salvaguardia’ e ‘conservazione’, che assumiamo quotidianamente dai mass media e dai cosiddetti esperti, sono gli anestetizzanti per occultare l’uccisione definitiva di paesaggi e città. Alla logica apparentemente inesorabile della speculazione e alla demagogia della conservazione, che producono solo corpi morti e pittoresche messe in scena, Marco Navarra contrappone un’idea di Architettura intesa come mezzo per trasporre i luoghi, gli edifici e i paesaggi. Così, con un’azione combinata di comprensione e di invenzione, il progetto riscrive e traduce la realtà in forme di abitare. Se l’architettura ha un destino è quello di lavorare con il tempo, la decomposizione e le macerie.
Abiura dal paesaggio. Architettura come trasposizione
NAVARRA, MARCO
2012-01-01
Abstract
Un pamphlet tagliente che smaschera le ipocrisie ideologiche annidate nella parola ‘paesaggio’. Le dosi massicce di ‘verde’, ‘ecologia’, ‘sostenibilità’, ‘salvaguardia’ e ‘conservazione’, che assumiamo quotidianamente dai mass media e dai cosiddetti esperti, sono gli anestetizzanti per occultare l’uccisione definitiva di paesaggi e città. Alla logica apparentemente inesorabile della speculazione e alla demagogia della conservazione, che producono solo corpi morti e pittoresche messe in scena, Marco Navarra contrappone un’idea di Architettura intesa come mezzo per trasporre i luoghi, gli edifici e i paesaggi. Così, con un’azione combinata di comprensione e di invenzione, il progetto riscrive e traduce la realtà in forme di abitare. Se l’architettura ha un destino è quello di lavorare con il tempo, la decomposizione e le macerie.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.