Un altro Novecento. Non il Novecento di Pirandello e Svevo, di Montale e Moravia, di Gadda e Calvino, giusto per fare i nomi consacrati dal “canone” corrente. Non il Novecento della “Ronda” o di “Solaria” o del neorealismo o delle sedicenti neoavanguardie. Quattro scrittori (e intellettuali) remoti, viceversa, da tendenze e schieramenti, isolati dal loro stesso sdegno o dalla loro irrequietezza, trascurati da una critica che accorpa anziché distinguere. Perciò eccoli confinati nel limbo sovraffollato in cui sgomitano gli inclassificabili, eccoli costretti alla quarantena in cui espiano i cosiddetti “irregolari”. La consuetudine con la cultura mitteleuropea e l’esilio negli Stati Uniti per Borgese, le due guerre e le rivoluzioni totalitarie per Malaparte, il romitaggio intellettuale e il reiterato rifiuto degli editori, patito fino al suicidio, per Morselli, infine la Sicilia del crimine mafioso e del rovello pirandelliano per Sciascia: divergenti esperienze che tuttavia convergono in un’accigliata o gridata solitudine, popolata di fantasmi provenienti dalle latitudini, e dalle letterature, più remote.

Divergenze. Borgese, Malaparte, Morselli, Sciascia

DI GRADO, Antonio
2012-01-01

Abstract

Un altro Novecento. Non il Novecento di Pirandello e Svevo, di Montale e Moravia, di Gadda e Calvino, giusto per fare i nomi consacrati dal “canone” corrente. Non il Novecento della “Ronda” o di “Solaria” o del neorealismo o delle sedicenti neoavanguardie. Quattro scrittori (e intellettuali) remoti, viceversa, da tendenze e schieramenti, isolati dal loro stesso sdegno o dalla loro irrequietezza, trascurati da una critica che accorpa anziché distinguere. Perciò eccoli confinati nel limbo sovraffollato in cui sgomitano gli inclassificabili, eccoli costretti alla quarantena in cui espiano i cosiddetti “irregolari”. La consuetudine con la cultura mitteleuropea e l’esilio negli Stati Uniti per Borgese, le due guerre e le rivoluzioni totalitarie per Malaparte, il romitaggio intellettuale e il reiterato rifiuto degli editori, patito fino al suicidio, per Morselli, infine la Sicilia del crimine mafioso e del rovello pirandelliano per Sciascia: divergenti esperienze che tuttavia convergono in un’accigliata o gridata solitudine, popolata di fantasmi provenienti dalle latitudini, e dalle letterature, più remote.
2012
978-88-95797-42-7
Borgese; Malaparte; Morselli
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/102274
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