L’indagine mira a rappresentare la poliedrica realtà del Museo di Villa Giulia, attraverso un’interpretazione ed elaborazione interdisciplinare della fitta concatenazione di fatti, personaggi ed istituzioni che ne determinarono la nascita verso la fine del XIX secolo e ne connotarono l’identità. Il volume offre uno specchio a più facce non solo per quanto concerne il diffuso interesse nell’Ottocento per la civiltà degli Etruschi, ma anche per le eccezionali collezioni ed i vari allestimenti, realizzati nel corso di più di un secolo in un contenitore dotato di una sua peculiare identità. Le collezioni del museo, databili all’incirca dalla metà del XVII alla metà del XX secolo e provenienti dal collezionismo privato e da scavi della Soprintendenza, sono state studiate attraverso documenti d'archivio inediti ed è stato fornito un quadro di storie, di sfondi sociali, di criteri di intendere e concepire il museo; le numerose raccolte di formazione privata del Museo diventano nel volume un interessante strumento di lettura in chiave comparativa del collezionismo romano-laziale degli ambienti sia nobiliari (Chigi, Barberini, Massimo), sia borghesi (Castellani, Lotti). Ed è proprio alle collezioni di formazione privata del museo di Villa Giulia che viene dato maggior rilievo, poiché esse rappresentano un ambito di ricerca meno investigato rispetto a quello delle raccolte provenienti direttamente dagli scavi, e, allo stesso tempo, costituiscono naturalmente un argomento di grande interesse per chi si occupa di storia del collezionismo.Gli allestimenti del museo, realizzati durante un arco di tempo molto ampio (dalla fine del XIX alla fine del XX secolo), vengono analizzati poiché costituiscono un campo assai interessante sul quale ragionare. Essi riflettono scelte museografiche diversissime, subordinate naturalmente non solo a concezioni legate a svariati elementi di natura sociale o economica, che hanno sempre influenzato l’architettura, ma anche alla scoperta di nuovi materiali utilizzabili per l’allestimento museale. L’esame degli allestimenti che vi si sono susseguiti nel Museo fornisce un’idea tutt’altro che secondaria, e sicuramente imprescindibile, di quale sia stato il presupposto degli ordinatori del museo, di quali siano stati i criteri ai quali questi ultimi si siano ispirati (e da cosa siano stati influenzati), e del messaggio che essi volevano comunicare al pubblico.

Il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia. Origine e metamorfosi di un’istituzione museale del XIX secolo

SANTAGATI, FEDERICA
2004-01-01

Abstract

L’indagine mira a rappresentare la poliedrica realtà del Museo di Villa Giulia, attraverso un’interpretazione ed elaborazione interdisciplinare della fitta concatenazione di fatti, personaggi ed istituzioni che ne determinarono la nascita verso la fine del XIX secolo e ne connotarono l’identità. Il volume offre uno specchio a più facce non solo per quanto concerne il diffuso interesse nell’Ottocento per la civiltà degli Etruschi, ma anche per le eccezionali collezioni ed i vari allestimenti, realizzati nel corso di più di un secolo in un contenitore dotato di una sua peculiare identità. Le collezioni del museo, databili all’incirca dalla metà del XVII alla metà del XX secolo e provenienti dal collezionismo privato e da scavi della Soprintendenza, sono state studiate attraverso documenti d'archivio inediti ed è stato fornito un quadro di storie, di sfondi sociali, di criteri di intendere e concepire il museo; le numerose raccolte di formazione privata del Museo diventano nel volume un interessante strumento di lettura in chiave comparativa del collezionismo romano-laziale degli ambienti sia nobiliari (Chigi, Barberini, Massimo), sia borghesi (Castellani, Lotti). Ed è proprio alle collezioni di formazione privata del museo di Villa Giulia che viene dato maggior rilievo, poiché esse rappresentano un ambito di ricerca meno investigato rispetto a quello delle raccolte provenienti direttamente dagli scavi, e, allo stesso tempo, costituiscono naturalmente un argomento di grande interesse per chi si occupa di storia del collezionismo.Gli allestimenti del museo, realizzati durante un arco di tempo molto ampio (dalla fine del XIX alla fine del XX secolo), vengono analizzati poiché costituiscono un campo assai interessante sul quale ragionare. Essi riflettono scelte museografiche diversissime, subordinate naturalmente non solo a concezioni legate a svariati elementi di natura sociale o economica, che hanno sempre influenzato l’architettura, ma anche alla scoperta di nuovi materiali utilizzabili per l’allestimento museale. L’esame degli allestimenti che vi si sono susseguiti nel Museo fornisce un’idea tutt’altro che secondaria, e sicuramente imprescindibile, di quale sia stato il presupposto degli ordinatori del museo, di quali siano stati i criteri ai quali questi ultimi si siano ispirati (e da cosa siano stati influenzati), e del messaggio che essi volevano comunicare al pubblico.
2004
88-8265-294-7
istituzione museale; Villa Giulia; collezioni e allestimenti; musei
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/103154
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