Il volume mette a confronto due concezioni diverse di scienza delle finanze attraverso l'analisi, nella prima parte, delle tesi di Vito Cusumano e, nella seconda, mediante la ricostruzione del pensiero di Federico Flora, esponente della finanza fiscale. Nelle sue Lezioni, Cusumano dichiara di aderire al marginalismo di sinistra, senza però sconfessare i principi etici della scuola socialcattedratica tedesca e senza rinunciare a tassazioni progressive. Le argomentazioni di Sax, in particolare, sembravano fornire a Cusumano stimoli per legittimare l'istanza egualitaria e per incrinare la validità euristica del paradigma neoclassico senza distruggere dalle basi il sistema economico. L'irrompere del marginalismo, rimescolando posizioni e divisioni e dando vita ad una ricca articolazione di indirizzi, sembrava offrire risposte a sollecitazioni diverse e lasciava intravedere in qualche modo la possibilità di superare la contrapposizione fra concezione marxista e idealismo individualista e di recuperare per tale via il momento etico e la politica sociale.Diverso il percorso intellettuale di Flora che, liberista convinto, pur aderendo al marginalismo, tenta di costruire, in aperto contrasto con i democratici e con i socialisti, una finanza "puramente" fiscale senza obiettivi di perequazione della ricchezza.
DALLA FINANZA SOCIALE ALLA FINANZA FISCALE
TRAVAGLIANTE, Giuseppa
2014-01-01
Abstract
Il volume mette a confronto due concezioni diverse di scienza delle finanze attraverso l'analisi, nella prima parte, delle tesi di Vito Cusumano e, nella seconda, mediante la ricostruzione del pensiero di Federico Flora, esponente della finanza fiscale. Nelle sue Lezioni, Cusumano dichiara di aderire al marginalismo di sinistra, senza però sconfessare i principi etici della scuola socialcattedratica tedesca e senza rinunciare a tassazioni progressive. Le argomentazioni di Sax, in particolare, sembravano fornire a Cusumano stimoli per legittimare l'istanza egualitaria e per incrinare la validità euristica del paradigma neoclassico senza distruggere dalle basi il sistema economico. L'irrompere del marginalismo, rimescolando posizioni e divisioni e dando vita ad una ricca articolazione di indirizzi, sembrava offrire risposte a sollecitazioni diverse e lasciava intravedere in qualche modo la possibilità di superare la contrapposizione fra concezione marxista e idealismo individualista e di recuperare per tale via il momento etico e la politica sociale.Diverso il percorso intellettuale di Flora che, liberista convinto, pur aderendo al marginalismo, tenta di costruire, in aperto contrasto con i democratici e con i socialisti, una finanza "puramente" fiscale senza obiettivi di perequazione della ricchezza.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.