Il diritto si trova a dover attribuire una qualificazione alle singole parti del corpo umano: organi, frammenti di organi, geni, sequenze genetiche, neuroni, che molto spesso servono (e valgono) più di quanto serva (o valga) il corpo nel suo complesso. Hanno un proprio statuto giuridico? E quale? Rientrano nei poteri dispositivi? E di chi? Appartengono al corpo come una pertinenza? Allo scienziato che li manipola come un’opera dell’ingegno? Al soggetto come un aspetto della sua identità? Non appartengono a nessuno come la spazzatura? Si incontrano giudici che devono stabilire se la vendita del sangue possa essere considerata attività imprenditoriale oppure a chi appartenga la milza asportata dopo un’operazione. E il sangue prelevato dal Coroner per un controllo ematico? E gli organi conservati nella biobanca di un ospedale? E gli embrioni congelati? E il seme congelato? Possedere un organo è come possedere una casa? Acquisire l’informazione contenuta nel test del DNA è come acquisire i dati della dichiarazione dei redditi? Molto spesso le parti del corpo appaiono come oggetti, oggetti particolari, ma in astratto assimilabili al regime patrimoniale dei beni mobili: si parla, infatti, di donazione o cessione di organi, di gameti, di linee cellulari... A volte il regime patrimoniale potrebbe essere quello dei beni immobili, quando si considera il corpo nella sua funzionalità complessiva di “guscio” degli organi: la locazione dell’utero. Altre volte le parti del corpo interessano solo come informazione sulla singola persona (accertamento della paternità, acquisizione delle prove di un reato…) o per la singola persona (predisposizione a malattie, il tasso di colesterolo…). Altre volte ancora sono energia: per esempio i filamenti di DNA per le natotecnologie. Questo stesso frammento di DNA potrebbe anche diventare soggetto di diritto nell’ipotesi della clonazione. La stessa entità è, nello stesso tempo, bene mobile, bene immobile, informazione privata e personale, informazione pubblica e a rilevanza sociale, energia, soggetto. Una pluralità di modelli in cui ciascuno pesca a seconda dei momenti e delle circostanze… come in un supermercato. E come in un supermercato prende di più chi ha maggiori risorse economiche.

Biogiurisprudenza. Dal mercato genetico al self-service normativo

AMATO, Salvatore
2006-01-01

Abstract

Il diritto si trova a dover attribuire una qualificazione alle singole parti del corpo umano: organi, frammenti di organi, geni, sequenze genetiche, neuroni, che molto spesso servono (e valgono) più di quanto serva (o valga) il corpo nel suo complesso. Hanno un proprio statuto giuridico? E quale? Rientrano nei poteri dispositivi? E di chi? Appartengono al corpo come una pertinenza? Allo scienziato che li manipola come un’opera dell’ingegno? Al soggetto come un aspetto della sua identità? Non appartengono a nessuno come la spazzatura? Si incontrano giudici che devono stabilire se la vendita del sangue possa essere considerata attività imprenditoriale oppure a chi appartenga la milza asportata dopo un’operazione. E il sangue prelevato dal Coroner per un controllo ematico? E gli organi conservati nella biobanca di un ospedale? E gli embrioni congelati? E il seme congelato? Possedere un organo è come possedere una casa? Acquisire l’informazione contenuta nel test del DNA è come acquisire i dati della dichiarazione dei redditi? Molto spesso le parti del corpo appaiono come oggetti, oggetti particolari, ma in astratto assimilabili al regime patrimoniale dei beni mobili: si parla, infatti, di donazione o cessione di organi, di gameti, di linee cellulari... A volte il regime patrimoniale potrebbe essere quello dei beni immobili, quando si considera il corpo nella sua funzionalità complessiva di “guscio” degli organi: la locazione dell’utero. Altre volte le parti del corpo interessano solo come informazione sulla singola persona (accertamento della paternità, acquisizione delle prove di un reato…) o per la singola persona (predisposizione a malattie, il tasso di colesterolo…). Altre volte ancora sono energia: per esempio i filamenti di DNA per le natotecnologie. Questo stesso frammento di DNA potrebbe anche diventare soggetto di diritto nell’ipotesi della clonazione. La stessa entità è, nello stesso tempo, bene mobile, bene immobile, informazione privata e personale, informazione pubblica e a rilevanza sociale, energia, soggetto. Una pluralità di modelli in cui ciascuno pesca a seconda dei momenti e delle circostanze… come in un supermercato. E come in un supermercato prende di più chi ha maggiori risorse economiche.
2006
9788834867228
Identità; Proprietà; Natura; Scienza; Morale; Biotecnologie
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/106656
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