Il libro si inserisce in quel filone di studi, l’antropologia dell’educazione, che analizza i processi educativi attraverso l’apparato concettuale dell’antropologia culturale e l’uso dei metodi etnografici. Attraverso una rassegna articolata e aggiornata delle ricerche antropologiche nel settore viene mostrato come l’educazione sia un’attività legata all’esperire più che al conoscere: sviluppandosi sulla base dell’esperienza, richiede coinvolgimento attivo dei partecipanti, coordinamento delle loro energie individuali in funzione di imprese comuni e soprattutto immaginazione, ossia l’abilità creativa di estrapolare dal vissuto sociale la propria visione del mondo. Esplorando dimensioni connesse all’incorporazione del sapere nella pratica, l’autrice valorizza il carattere dinamico, relazionale e situato dell’apprendimento. Il volume si divide in due parti. La prima, “Trasmettere, educare, apprendere”, propone una riflessione sui principali approcci teorici che hanno accompagnato la fortuna dell’antropologia dell’educazione negli Stati Uniti e in Europa. Nella seconda parte, il focus si concentra sulla questione del rendimento scolastico di gruppi considerati “di minoranza” per via della loro appartenenza di classe, etnica o razziale. Il libro approda così a un’analisi del binomio successo/insuccesso considerato come “fatto culturale” naturalizzato prodotto da un’azione sociale comune, a cui concorrono tutti: gli alunni che vanno bene così come quelli che vanno male a scuola, gli insegnanti, il personale amministrativo, i genitori e perfino gli scienziati sociali chiamati a individuarne le cause.

La scuola in pratica. Prospettive antropologiche sull'educazione (I edizione)

BENADUSI, Mara
2008-01-01

Abstract

Il libro si inserisce in quel filone di studi, l’antropologia dell’educazione, che analizza i processi educativi attraverso l’apparato concettuale dell’antropologia culturale e l’uso dei metodi etnografici. Attraverso una rassegna articolata e aggiornata delle ricerche antropologiche nel settore viene mostrato come l’educazione sia un’attività legata all’esperire più che al conoscere: sviluppandosi sulla base dell’esperienza, richiede coinvolgimento attivo dei partecipanti, coordinamento delle loro energie individuali in funzione di imprese comuni e soprattutto immaginazione, ossia l’abilità creativa di estrapolare dal vissuto sociale la propria visione del mondo. Esplorando dimensioni connesse all’incorporazione del sapere nella pratica, l’autrice valorizza il carattere dinamico, relazionale e situato dell’apprendimento. Il volume si divide in due parti. La prima, “Trasmettere, educare, apprendere”, propone una riflessione sui principali approcci teorici che hanno accompagnato la fortuna dell’antropologia dell’educazione negli Stati Uniti e in Europa. Nella seconda parte, il focus si concentra sulla questione del rendimento scolastico di gruppi considerati “di minoranza” per via della loro appartenenza di classe, etnica o razziale. Il libro approda così a un’analisi del binomio successo/insuccesso considerato come “fatto culturale” naturalizzato prodotto da un’azione sociale comune, a cui concorrono tutti: gli alunni che vanno bene così come quelli che vanno male a scuola, gli insegnanti, il personale amministrativo, i genitori e perfino gli scienziati sociali chiamati a individuarne le cause.
2008
978-88-8137-328-4
Antropologia dell'educazione ; Rendimento scolastico; Minoranze; Successo/insuccesso
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/106768
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