Nello scritto l'A. riporta l'atmosfera irrequieta della cultura catanese fine '800 primi anni del '900, in cui serpeggia un desiderio di apertura al mondo, dirigendosi verso approdi ambiziosi. In architettura le riviste del settore ("La casa bella", "Domus"e "Stile", "L'architettura Italiana", "Architettura e arti decorative"), mettono a confronto l'architettura locale di progettisti come T. Malerba, P.Lanzerotti, F.Fichera, E.Fischetti, con l'architettura nazionale ed europea. Viene proposto un linguaggio architettonico che determina un'architettura di "immagine", in cui si cura l'impaginato dei prospetti ,tra piani sovrapposti, partiti ed elementi stilistici "in superficie", verso la ricerca di una nuova "plasticità" dello spazio architettonico. Gli artisti, rifacendosi al lessico formale degli architetti europei del primo '900 (Hoffmann, Olbrich), giocano sulla sovrapposizione- giustapposizione di successivi "strati" di piani-superfici e di riquadri a "gradini, conferendo alla facciata il ruolo di emblema "virtuale" della spazialità dell'edificio. E' così che Catania, con le sue "sfaccettature" culturali si presenta nel panorama mitteleuropeo anello di congiunzione di una "maglia dalla sostanziale unità culturale", che partendo dal Mediterraneo valica i confini europei per ritornare, secondo corsi e ricorsi, alle "forme essenziali" interpretate ed interiorizzate nelle diverse parti d'Europa, con una immagine di città rispecchiante l'identità del luogo.

Catania mitteleuropea: linguaggi rappresentativi di "integrazione culturale"

GALIZIA, MARIATERESA
2004-01-01

Abstract

Nello scritto l'A. riporta l'atmosfera irrequieta della cultura catanese fine '800 primi anni del '900, in cui serpeggia un desiderio di apertura al mondo, dirigendosi verso approdi ambiziosi. In architettura le riviste del settore ("La casa bella", "Domus"e "Stile", "L'architettura Italiana", "Architettura e arti decorative"), mettono a confronto l'architettura locale di progettisti come T. Malerba, P.Lanzerotti, F.Fichera, E.Fischetti, con l'architettura nazionale ed europea. Viene proposto un linguaggio architettonico che determina un'architettura di "immagine", in cui si cura l'impaginato dei prospetti ,tra piani sovrapposti, partiti ed elementi stilistici "in superficie", verso la ricerca di una nuova "plasticità" dello spazio architettonico. Gli artisti, rifacendosi al lessico formale degli architetti europei del primo '900 (Hoffmann, Olbrich), giocano sulla sovrapposizione- giustapposizione di successivi "strati" di piani-superfici e di riquadri a "gradini, conferendo alla facciata il ruolo di emblema "virtuale" della spazialità dell'edificio. E' così che Catania, con le sue "sfaccettature" culturali si presenta nel panorama mitteleuropeo anello di congiunzione di una "maglia dalla sostanziale unità culturale", che partendo dal Mediterraneo valica i confini europei per ritornare, secondo corsi e ricorsi, alle "forme essenziali" interpretate ed interiorizzate nelle diverse parti d'Europa, con una immagine di città rispecchiante l'identità del luogo.
2004
architettura; immagine; identità
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/106910
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