In the visible the invisible manifests features which transcend any specific determination in the exchange between interior and exterior, depth and surface, in which dwells the image. Hofmannsthal captures images and visions of the phenomenal reality in a writing that is configured through a strategy of making-present invisible. Through new forms of signification, the imagination tends to another dimension of language: the evidence, the enargeia, the iconic power of the image break the sign in order to draw absolute expressiveness, in a horizon which turns out to be fluid, changing, discontinuous, shifting. The tension leads to a new form of writing. In the the cancellation of the precicse signs, in the folds of silence, it reveals the unrepresentable, the unspeakable, the invisible that is hidden, but that is manifested in the absence epiphanies of fragments.
Nel visibile si manifesta un invisibile che trascende ogni determinazione specifica nello scambio fra dimensione interiore ed esteriore, profondità e superficie in cui si innesta la fenomenicità sensibile dell’immagine. Sulla linea liminare fra visibile e invisibile, la penna di Hofmannsthal cattura immagini e visioni di realtà “altre”, in una scrittura che si configura tramite una strategia di presentificazione dell’invisibile. Mediante forme di inediti meccanismi di significazione, l’immaginario di Hofmannsthal tende a una dimensione altra dalla lingua nell’«Anders-Streben der Künste» (Walter Pater): l’evidenza, l’enargeia, la potenza iconica dell’immagine opera uno sfondamento del verbale al fine di attingere un’espressività assoluta, in un orizzonte fluido, mutevole, discontinuo, cangiante. La tensione della scrittura verso l’invisibile conduce, insieme ad altre strategie, a un immaginario, che, nella pregnanza visibile di corpi e immagini, e, per contro, nelle tracce sbiadite del palinsesto, nelle cancellazioni, nelle pieghe del silenzio, fa emergere l’irrapresentabile, l’indicibile, l’invisibile che si cela, ma che nell’assenza si manifesta per epifanie e frammenti.
I linguaggi dell'invisibile. Sulla poetica di Hugo con Hofmannsthal
PULVIRENTI, Grazia
2008-01-01
Abstract
Nel visibile si manifesta un invisibile che trascende ogni determinazione specifica nello scambio fra dimensione interiore ed esteriore, profondità e superficie in cui si innesta la fenomenicità sensibile dell’immagine. Sulla linea liminare fra visibile e invisibile, la penna di Hofmannsthal cattura immagini e visioni di realtà “altre”, in una scrittura che si configura tramite una strategia di presentificazione dell’invisibile. Mediante forme di inediti meccanismi di significazione, l’immaginario di Hofmannsthal tende a una dimensione altra dalla lingua nell’«Anders-Streben der Künste» (Walter Pater): l’evidenza, l’enargeia, la potenza iconica dell’immagine opera uno sfondamento del verbale al fine di attingere un’espressività assoluta, in un orizzonte fluido, mutevole, discontinuo, cangiante. La tensione della scrittura verso l’invisibile conduce, insieme ad altre strategie, a un immaginario, che, nella pregnanza visibile di corpi e immagini, e, per contro, nelle tracce sbiadite del palinsesto, nelle cancellazioni, nelle pieghe del silenzio, fa emergere l’irrapresentabile, l’indicibile, l’invisibile che si cela, ma che nell’assenza si manifesta per epifanie e frammenti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.