Introduzione Il fenomeno dell’immigrazione clandestina, come è ben noto dalla cronaca, colpisce primariamente il territorio italiano, a causa della sua posizione geografica che lo rende facilmente raggiungibile da imbarcazioni provenienti dall’Africa. Gli Autori riportano il caso di un cadavere rinvenuto in mare, nelle acque presso una Baia del Complesso Portuale di una città siciliana, nella prima settimana di giugno. Le indagini medico-legali e antropometriche hanno permesso di accertare il sesso, l’età, la razza ed ulteriori caratteristiche in grado di indicare la provenienza e se lo sconosciuto era deceduto per annegamento o viceversa se il cadavere era stato gettato in mare. Materiali e metodi Gli Autori hanno partecipato alle operazioni di recupero del cadavere, procedendo nella immediatezza ad una prima ispezione esterna cadaverica. Era accertato che il cadavere, di sesso maschile, era privo di entrambi gli arti superiori e del piede sinistro e presentava fenomeni trasformativi in vario stato evolutivo: le estremità (capo ed estremi distali degli arti inferiori) si presentavano scheletrizzate e ricoperte da crostacei cirripedi, identificati successivamente come esemplari della specie Lepas Anatifera, tenacemente adesi alla parte ossea, mentre la maggior parte del corpo presentava fenomeni trasformativi distruttivi frammisti a fenomeni conservativi, rappresentati dalla saponificazione. Il corpo non presentava indumenti al tronco, mentre erano presenti pantaloni tipo jeans colore senape, boxer di colore nero e slip di colore scuro all’interno dei quali era contenuto un involucro impermeabile con n. 6 banconote (n. 5 banconote da € 50, n. 1 banconota da € 100), per un totale di € 350,00. In un secondo momento, si è proceduto ad esame autoptico con evidenza, alla sezione cadaverica, di dismorfismo facciale in regione fronto-parietale, con esame macroscopico in sede di visceri, prelievo di campioni per le successive indagini istologiche e prelievo di materiale osseo (teca cranica, clavicola sn, femore sn, tibia sn e perone sn). Detti reperti ossei, successivamente trattati, sono stati sottoposti a documentazione fotografica, accertamenti radiologici e indagine morfologica e valutazione antropometrica. Si è proceduto al prelievo e conservazione di materiale osseo per eventuali successive analisi di tipizzazione del DNA a fini identificativi. Considerazioni medico-legali Nel caso in esame, gli Autori si sono soffermati sullo studio dei fenomeni trasformativi presenti nel cadavere rinvenuto con particolare riferimento alla saponificazione e l’accertamento del post mortem interval (PMI). Per quanto riguarda la valutazione antropometrica, si è proceduto alla determinazione dei quattro parametri fondamentali in tema di identificazione personale, vale a dire il sesso, la razza, l’età e la statura. Dette indagini sono state integrate dallo studio dell’azione della microfauna marina che ha colonizzato il cadavere rinvenuto, ovvero Cirripedi della specie Lepas Anatifera, esemplari tipici delle aree costiere nord africane nonché dallo studio dei dati geologici con mappatura delle correnti marine e da quanto diramato dall’Aeronautica Militare attraverso i bollettini Meteomar dei giorni immediatamente precedenti al ritrovamento. Dalle risultanze dell’esame esterno e dell’esame autoptico è stata confermata l’assenza di importante lesività traumatica nei segmenti corporei presenti e la presenza di segni riconducibili all’azione dell’acqua marina e delle colonie di Cirripedi rinvenute impiantate sulle parti scoperte del cadavere. Le risultanze delle indagini istologiche hanno evidenziato la presenza di alterazioni regressive-putrefattive da avanzato stato di decomposizione interessanti gli organi campionati ed in particolare di enfisema polmonare da annegamento. Tale ultimo dato indica che la causa del decesso è rappresentata da asfissia meccanica da annegamento. In merito all’accertamento dell’epoca della morte, i dati presenti in letteratura indicano che è difficile effettuare stime valide del post mortem interval (PMI) a causa delle diverse condizioni cui il cadavere può essere sottoposto in mare, specie se è ipotizzabile che lo stesso sia stato ritrovato in un tratto di mare diverso da quello in cui è annegato. Le caratteristiche morfologiche ed antropometriche indicano che si tratta del cadavere di un individuo di sesso maschile, di razza melanodermia e popolazione nord africana, di età compresa fra 20 e 36 anni e statura media compresa fra cm 164.9 e cm 173.8. Conclusioni Integrando i dati provenienti dalle indagini medico-legali, dalle indagini morfologico-antropometriche sui reperti ossei prelevati, nonché dalle ricerche condotte sull’azione della fauna marina e dai dati geologici e meteorologici, è stato possibile ipotizzare che trattasi di resti cadaverici appartenuti in vita ad un soggetto di sesso maschile, di razza melanodermica e popolazione nord africana, di età compresa fra 20 e 36 anni e statura media compresa fra cm 164.9 e cm 173.8. I dati autoptici, la presenza di fenomeni trasformativi in vario stato evolutivo e la colonizzazione di Lepas Anatifera in vario stato di crescita indicano che il decesso sia avvenuto circa due mesi prima del ritrovamento e in conseguenza di annegamento, durante il tentativo di sbarco clandestino, mediante una delle tante imbarcazioni che percorrono le rotte dei migranti africani nel Mediterraneo.
Accertamenti medico-legali su cadavere sconosciuto rinvenuto in mare
MAZZONE, Venera;CASCIO, Orazio
2012-01-01
Abstract
Introduzione Il fenomeno dell’immigrazione clandestina, come è ben noto dalla cronaca, colpisce primariamente il territorio italiano, a causa della sua posizione geografica che lo rende facilmente raggiungibile da imbarcazioni provenienti dall’Africa. Gli Autori riportano il caso di un cadavere rinvenuto in mare, nelle acque presso una Baia del Complesso Portuale di una città siciliana, nella prima settimana di giugno. Le indagini medico-legali e antropometriche hanno permesso di accertare il sesso, l’età, la razza ed ulteriori caratteristiche in grado di indicare la provenienza e se lo sconosciuto era deceduto per annegamento o viceversa se il cadavere era stato gettato in mare. Materiali e metodi Gli Autori hanno partecipato alle operazioni di recupero del cadavere, procedendo nella immediatezza ad una prima ispezione esterna cadaverica. Era accertato che il cadavere, di sesso maschile, era privo di entrambi gli arti superiori e del piede sinistro e presentava fenomeni trasformativi in vario stato evolutivo: le estremità (capo ed estremi distali degli arti inferiori) si presentavano scheletrizzate e ricoperte da crostacei cirripedi, identificati successivamente come esemplari della specie Lepas Anatifera, tenacemente adesi alla parte ossea, mentre la maggior parte del corpo presentava fenomeni trasformativi distruttivi frammisti a fenomeni conservativi, rappresentati dalla saponificazione. Il corpo non presentava indumenti al tronco, mentre erano presenti pantaloni tipo jeans colore senape, boxer di colore nero e slip di colore scuro all’interno dei quali era contenuto un involucro impermeabile con n. 6 banconote (n. 5 banconote da € 50, n. 1 banconota da € 100), per un totale di € 350,00. In un secondo momento, si è proceduto ad esame autoptico con evidenza, alla sezione cadaverica, di dismorfismo facciale in regione fronto-parietale, con esame macroscopico in sede di visceri, prelievo di campioni per le successive indagini istologiche e prelievo di materiale osseo (teca cranica, clavicola sn, femore sn, tibia sn e perone sn). Detti reperti ossei, successivamente trattati, sono stati sottoposti a documentazione fotografica, accertamenti radiologici e indagine morfologica e valutazione antropometrica. Si è proceduto al prelievo e conservazione di materiale osseo per eventuali successive analisi di tipizzazione del DNA a fini identificativi. Considerazioni medico-legali Nel caso in esame, gli Autori si sono soffermati sullo studio dei fenomeni trasformativi presenti nel cadavere rinvenuto con particolare riferimento alla saponificazione e l’accertamento del post mortem interval (PMI). Per quanto riguarda la valutazione antropometrica, si è proceduto alla determinazione dei quattro parametri fondamentali in tema di identificazione personale, vale a dire il sesso, la razza, l’età e la statura. Dette indagini sono state integrate dallo studio dell’azione della microfauna marina che ha colonizzato il cadavere rinvenuto, ovvero Cirripedi della specie Lepas Anatifera, esemplari tipici delle aree costiere nord africane nonché dallo studio dei dati geologici con mappatura delle correnti marine e da quanto diramato dall’Aeronautica Militare attraverso i bollettini Meteomar dei giorni immediatamente precedenti al ritrovamento. Dalle risultanze dell’esame esterno e dell’esame autoptico è stata confermata l’assenza di importante lesività traumatica nei segmenti corporei presenti e la presenza di segni riconducibili all’azione dell’acqua marina e delle colonie di Cirripedi rinvenute impiantate sulle parti scoperte del cadavere. Le risultanze delle indagini istologiche hanno evidenziato la presenza di alterazioni regressive-putrefattive da avanzato stato di decomposizione interessanti gli organi campionati ed in particolare di enfisema polmonare da annegamento. Tale ultimo dato indica che la causa del decesso è rappresentata da asfissia meccanica da annegamento. In merito all’accertamento dell’epoca della morte, i dati presenti in letteratura indicano che è difficile effettuare stime valide del post mortem interval (PMI) a causa delle diverse condizioni cui il cadavere può essere sottoposto in mare, specie se è ipotizzabile che lo stesso sia stato ritrovato in un tratto di mare diverso da quello in cui è annegato. Le caratteristiche morfologiche ed antropometriche indicano che si tratta del cadavere di un individuo di sesso maschile, di razza melanodermia e popolazione nord africana, di età compresa fra 20 e 36 anni e statura media compresa fra cm 164.9 e cm 173.8. Conclusioni Integrando i dati provenienti dalle indagini medico-legali, dalle indagini morfologico-antropometriche sui reperti ossei prelevati, nonché dalle ricerche condotte sull’azione della fauna marina e dai dati geologici e meteorologici, è stato possibile ipotizzare che trattasi di resti cadaverici appartenuti in vita ad un soggetto di sesso maschile, di razza melanodermica e popolazione nord africana, di età compresa fra 20 e 36 anni e statura media compresa fra cm 164.9 e cm 173.8. I dati autoptici, la presenza di fenomeni trasformativi in vario stato evolutivo e la colonizzazione di Lepas Anatifera in vario stato di crescita indicano che il decesso sia avvenuto circa due mesi prima del ritrovamento e in conseguenza di annegamento, durante il tentativo di sbarco clandestino, mediante una delle tante imbarcazioni che percorrono le rotte dei migranti africani nel Mediterraneo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.